3 GIORNI: CRODA NEGRA, COL DI LANA, SETSAS
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono una panoramicissima “tre giorni” nella zona del passo Falzarego.
Il punto di partenza delle escursioni sarà il passo Falzarego/passo Valparola, mentre si alloggerà alla Baita del Castello di Andraz (nei pressi di Livinallongo). Si potrà quindi lasciare tutto ciò che non serve in albergo e camminare più leggeri.
Il venerdì 7 luglio, dopo il trasferimento da Trieste, si salirà sulla Croda Negra (2518 m), una dorsale arrotondata di roccia scura che si eleva fra il Passo Falzarego e il Monte Averau.
Sabato 8 luglio, invece, si farà l’escursione più lunga raggiungendo la cima del Col di Lana (2452 m) che si trova tra la Valle del Cordevole e il Passo Falzarego.
La zona fu teatro di aspri combattimenti nel corso della Prima Guerra Mondiale che causarono la morte di oltre 8000 soldati. Le linee austriache furono sconvolte il 17 aprile del 1916 da una colossale mina che distrusse le linee nemiche e permise agli italiani di conquistare le cime. Si possono notare ancora oggi i resti di fortificazioni dell’epoca. In vetta sorgono una chiesetta e il bivacco dedicato alla Brigata Alpina Cadore.
Domenica 9 luglio si raggiungerà la cima del Setsas (si trova anche la grafia Settsass) sita in una posizione tra le più panoramiche delle Dolomiti.
PERCORSO AUTOMOBILISTICO
Ritrovo alle ore 7.00 in piazza Oberdan.
Da Trieste si raggiunge il casello del Lisert e si percorre l’autostrada A4 sino a Portogruaro dove si imbocca la la A27, oltrepassa Belluno e si esce al casello Cadore-Dolomiti. Si prosegue per Pieve di Cadore e Cortina dove si prende il Passo Falzarego.
Direttrice d’escursione: Cristina Dolzani
DESCRIZIONE DEI PERCORSI
Venerdì 7 luglio – CRODA NEGRA (2518 m)
Passo Falzarego (2109 m), sent. CAI 411- 442, Croda Negra (2518 m), sent. CAI 441 – 419, Lago Limedes (2171 m), Rif. Col Gallina (2054 m), Passo Falzarego (2109 m)
Difficoltà: Escursionisti Esperti (EE)
Dislivello: 500 m circa
Sviluppo: km 8
Questa è l’escursione più breve delle tre in programma perché bisogna tener conto del lungo viaggio di trasferimento fino a quassù.
Dal passo Falzarego (2109 m) si prende il CAI 441 in direzione dell’Averau, si risale la parte superiore del bosco di larici e cirmoli con moderata pendenza e poi, per prati e detriti, si prosegue fino ad un bivio (2233 m) sotto la parete nord della Croda Negra (cartelli assenti e bivio poco evidente).
Andando dritti si proseguirebbe (CAI 44) per la forcella Averau, il nostro percorso, invece, risale a destra con il CAI 422 su terreno roccioso puntando al massiccio promontorio quotato 2334 metri anticima della Croda Negra.
Arrivati poco sotto la parete il CAI 422 la aggira sulla destra, (versante ovest). Il sentierino, a mezzacosta, prosegue dritto verso sud, ora non più segnato poi curva a gomito a sinistra (nord) ora il percorso è più evidente con il classico segnavia bianco rosso (CAI 422) dipinto sulla roccia e arriva a una stretta spaccatura (2328 m) nella parete. Lo stretto intaglio, superabile con alcuni passaggi di I grado, sbuca sull’ampia e inclinata dorsale della Croda che si risale, su terreno roccioso, senza altre difficoltà seguendo soprattutto ometti di pietra fino alla cima della Croda Negra (2518 m) contrassegnata da un grande ometto.
In discesa si continua col CAI 422 che divalla ripidamente a sinistra (versante est) e aggira la testata della vallata sottostante. Al bivio di q.2350 (Cartelli CAI) ci si reinnesta al CAI 441 prendendo a destra e si risale un canalone roccioso che porta alla Forcella Averau (2435 m – Bivio con cartelli appena prima della forcella). Se si avrà ancora voglia di camminare si continuerà a destra per il CAI 441 fino ad arrivare al Rif. Averau (2413 m) e, dopo una breve sosta, si ritornerà alla forcella e si scenderà per il CAI 419, che porta al Rif. Col Galina/Passo Falzarego, passando prima nei pressi del piccolo lago di Limedes (2171 m). Da lì, seguendo prima il CAI 419 e poi il CAI 424, in poco più di mezz’ora si raggiunge il passo Falzarego (2109 m).
Sabato 8 luglio – COL DI LANA (2452 m)
Passo Valparola (2168 m), sent. CAI 23, Bivacco Sief (2262 m), Passo Sief (2209 m), M. Sief (2424 m), Col di Lana (2452 m), Passo Sief (2209 m), Bivacco Sief (2262 m), Passo Valparola (2168 m).
Difficoltà: Escursionisti Esperti (EE)
Dislivello: 570 m circa
Sviluppo: km 15
Si parte dal parcheggio presso il rifugio Valparola, posto poco prima dell’omonimo passo. Si segue il segnavia 23, evitando le tracce che piegano a destra verso il Setsas e in leggera discesa si percorre la conca erbosa sottostante, passando poco sopra un piccolo lago.
Su terreno acquitrinoso si raggiunge un canalino roccioso che si scende con l’aiuto di passamani e qualche staffa. Si perde ancora quota e poi finalmente si prende a risalire con moderata pendenza, traversando il detrito di falda che si origina dalle soprastanti Pale di Gerda.
S’ignora a destra la scorciatoia per la selletta del piccolo Setsas e si continua per il sent. 23, su terreno tormentato e ingombro di macigni originati probabilmente da una antica frana.
Aggirato un costone erboso si prosegue in quota attraverso le pendici del piccolo Setsas interessate da qualche smottamento fino ad arrivare al bivacco Sief (2262 m), una recente costruzione in legno, attrezzata con tavole e panche, che si trova a pochi metri dalla cresta. Si raggiunge in pochi minuti la cresta nei pressi di un crocefisso.
Dal largo dosso erboso si divalla dolcemente arrivando, in pochi minuti, al passo Sief (2209 m), compreso tra il Setsas e il Sief. Seguendo l’ampio crestone nord occidentale del monte si sale con strette svolte tra resti legati alla Grande Guerra che iniziano ad affiorare dal terreno scuro. Una linea trincerata è stata ben ripristinata e può essere percorsa al suo interno oppure tenendosi sui bordi.
Si giunge così ben presto in vetta al monte Sief (2424 m, croce). Da questa cima inizia la parte più articolata e interessante del percorso: un sentiero assicurato da un cavo passamano scende tra i lastroni fino ad una insellatura originata dallo scoppio della mina austriaca del 1917.
Da qui i segnavia rimontano sul successivo dente superando una facile paretina verticale attrezzata con staffe e cavo.
Il sentiero traversa ora sul versante destro con qualche piccolo saliscendi a poca distanza dalla linea del crinale che ora si fa sottile.
Si notano ai lati del sentiero diversi ingressi di gallerie di guerra in gran parte difficilmente accessibili. Infine, dopo aver superato un’altra piccola depressione, si percorre un tratto di trincea coperta ricostruita di recente.
Bisogna salire ora un centinaio di gradini per arrivare finalmente sulla cima del Col di Lana (2452 m) sulla quale c’è una grande croce, la chiesetta commemorativa e, poco più sotto, il bivacco dedicato alla Brigata Alpina Cadore.
Sul versante opposto a quello di salita è possibile notare il grande cratere originato dallo scoppio della mina italiana che ha reso tristemente celebre questo luogo. Il ritorno verrà effettuato per la stesso percorso dell’andata.
Domenica 9 luglio – SETSAS (2571 m)
Passo Valparola (2168 m), sent. CAI 24, Les Pizades (2282 m), M. Setsas (2571 m), sent. CAI 24, Passo Valparola (2168 m).
Difficoltà: Escursionisti Esperti (EE)
Dislivello: 510 m circa
Sviluppo: km 10
Punto di partenza il passo e Rifugio Valparola (2168 m), ed è proprio dietro di quest’ultimo che inizia il sent. CAI 24 che lascia a sinistra il piccolo Lago di Valparola e passa sotto le propaggini del Piz Ciampei.
Subito dopo si apre uno splendido e vasto panorama verso nord che spazia sulla Val Badia e sul massiccio monte del Piz Dles Conturines.
Si percorre un territorio caratterizzato da un’ambientazione mista prativa-rocciosa con vari saliscendi molto blandi e con l’incontro, nella parte iniziale, di alcune croci, probabilmente in ricordo dei caduti della Grande Guerra.
Si supera, quindi, il Vallone Pudres e si giunge alla località de Le Pizades (2282 m), a circa due ore di camminata dalla partenza. Da qui si sale con buona pendenza verso sinistra. Questo tratto di percorso, sebbene sia totalmente roccioso e ripido, è abbastanza facile da percorrere e ben segnalato.
Raggiunta la Cima Setsas (2571 m) il panorama che si apre da questa vetta è assolutamente immenso e stupefacente, con la possibilità di intravedere innumerevoli cime e gruppi montuosi dolomitici.
Partendo da Nord, in senso orario, si riconoscono il Piz Dles Conturines, le Punte di Fanes, il Lagazuoi, le Dolomiti Orientali di Badia, il Sorapiss, l’Antelao, l’Averau, il Nuvolau, le Tofane, le Dolomiti Ampezzane e Cadorine, il Pelmo, il Civetta, le Dolomiti Zoldane, le Pale di San Martino, il Gruppo del Sella, il Puez e molti altri ancora.
Il ritorno avverrà per lo stesso percorso dell’andata.
ALLOGGIO
Si pernotterà all’albergo “La Baita” che si trova in località Castello di Andraz (vicino all’abitato di Livinallongo).
Il trattamento sarà di mezza pensione (bevande escluse). Non serve il sacco lenzuolo.
Abbiamo a disposizione solo dieci posti (capogita incluso).
L’iscrizione sarà confermata solo dopo il versamento di una caparra di € 50.00.
Le prenotazioni dovranno essere effettuate esclusivamente presso la Società Alpina delle Giulie.
Quota Soci CAI € 180.00 (*)
Per i non soci supplemento di € 40.00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
(*) con meno di 7 iscritti il prezzo sale a € 200.00
Il programma salvo cause di forza maggiore, sarà strettamente osservato e attuato secondo il regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30.
