SUL SENTIERO ATTREZZATO CERIA-MERLONE
Partenza da Piazza Oberdan. Parcheggio Piani del Montasio (1.505m), Rifugio “G. di Brazzà” (1.660m), bivio Sentiero Attrezzato “Ceria-Merlone” (2.235m), Forca da Lis Sieris (2.274m), Bivacco “Luca Vuerich” (2.531m), Forca de la Val (2.352m), Forcella Lavinal dell’Orso (2.138m), bivio sentiero 625 (1.944m), passo degli Scalini (2.022m), Casera Cregnedul di Sopra (1.515m), Casere Larice (1.499m), parcheggio Piani del Montasio (1.505m).
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione in Alpi Giulie, nel Gruppo del Montasio, per percorrere il Sentiero Attrezzato “Ceria-Merlone” che, con un panoramico percorso di cresta, si snoda tra le cime circostanti passando per lo spettacolare bivacco intitolato alla Guida Alpina Luca Vuerich, deceduto nel 2010 a soli 34 anni, travolto da una valanga mentre saliva lungo una cascata di ghiaccio.
Il Sentiero Attrezzato “Ceria-Merlone”, che verrà percorso per intero, rappresenta uno dei percorsi “selvaggi” che le Alpi Giulie riservano, a cavallo tra i Piani del Montasio, la Val Saisera e la Spragna.
Percorso lungo e impegnativo, riservato a escursionisti esperti in grado di muoversi su percorsi alpinistici in completa autonomia!!! Necessario set da ferrata omologato EN 958-2017, imbrago e casco.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Giunti a Sella Nevea si imboccherà la stretta strada che conduce ai Piani del Montasio, dove si parcheggerà. Calzati gli scarponi (non sono raccomandate le scarpe basse), si inizierà a salire su comoda strada raggiungendo in circa mezz’ora il rifugio “Giacomo Di Brazzà”. Alle spalle, voltandosi, l’immenso Altopiano del Canin, di cui si riconosceranno le vette principali: il monte Sart, il Picco di Carnizza, il Canin, il monte Forato, la Cima Confine e l’isolato monte Rombon.
La strada diventa ora sentiero, e in mezzo ai rododendri si punterà la base delle Cime Gambon. Si prenderà quindi quota grazie a svolte ripide sul sentiero, e in poco più di due ore si incontrerà il bivio che conduce alla Cima di Terrarossa, che non si raggiungerà.
Avrà qui inizio il Sentiero Attrezzato Ceria-Merlone, per il momento ancora privo di difficoltà.
Il sentiero cambia ora direzione, puntando a sud-ovest, raggiungendo un catino (a inizio stagione presente alle volte della neve residua) che a breve sale conducendo alla Forca da Lis Sieris (circa tre ore dall’inizio escursione). Il tempo di affacciarsi oltre la Forca e scorgere la Spragna al di sotto e le sagome del monte Nabois e dello Jof Fuart poco lontane.
È ora di indossare casco, imbrago e set da ferrata.
Una piccola china detritica porta alle prime rocce attrezzate, che fanno guadagnare metri. I cavi non sono sempre continui, lasciando ampi spazi a cenge e balze rocciose.
Si riprende ora il versante meridionale della montagna, ammirando dall’alto i Piani del Montasio e le montagne circostanti.
Ancora qualche balza di roccia e si giunge sulla cresta sommitale del Foronon del Buinz, dove si trova il Bivacco “Luca Vuerich”, un piccolo gioiello costruito su volere del padre della giovane Guida Alpina. Una posizione invidiabile, un piccolo luogo da dove è possibile ammirare innumerevoli cime verso ogni direzione. Se la giornata sarà serena sarà un piacere indovinare insieme i nomi delle numerose vette.
Il tempo di una brevissima sosta e il cammino riprenderà, perdendo un po’ di quota per poi restare su un percorso senza grossi dislivelli né grosse difficoltà.
Si traverserà sotto il Modeon del Buinz fino a raggiungere un tratto attrezzato, realizzato da alcuni anni, che permette di evitare la precedente ferrata che scendeva in un ripido canale e soggetta a frequenti scariche di sassi. Il tratto attuale risulta molto più agevole e meno verticale del precedente, scendendo in obliquo e portandoci ai piedi della Cima De La Puartate.
Comincia ora uno dei tratti affascinanti ed impegnativi. Una lunga cengia, esposta e aerea, ci condurrà sotto la Punta Plagnis.
Qui, in caso di maltempo, si può scegliere di scendere verso la Casera Cregnedul di Sopra grazie a un vecchio e ripido sentiero militare della Grande Guerra che, con una lunga serie di zig zag perde quota lungo una dorsale erbosa conducendo alla Casera.
Il Sentiero Attrezzato continua invece scavalcando una piccola forcella e, con l’ausilio di una scaletta metallica a pioli, conduce verso l’ultimo lungo tratto in cui bisognerà prestare attenzione a non smuovere sassi e facendo attenzione anche a quelli che gli stambecchi possono scaricare dall’alto. La zona, ma ce ne saremo accorti già durante l’arco della giornata, è densamente abitata da gruppi di stambecchi che si muovono e vivono in zona.
Il Sentiero Attrezzato termina così alla Forcella Lavinal dell’Orso, che ci regala una bella visuale sull’Alta Spragna attraverso il ripidissimo canale che in inverno può essere percorso con gli sci. In lontananza, un punto colorato: è il bivacco (modello Fondazione Berti, a botte) Dario Mazzeni, giovane alpinista triestino, caduto il 7 agosto 1929, mentre tentava la prima salita ad una torre che chiude ad ovest il circo roccioso dell’Alta Spragna. Fu compagno di cordata di Emilio Comici sulla Nord del Monte Sart e proprio il grande alpinista (assieme a Mario Orsini), un mese dopo la disgrazia, volle ricordare il giovane amico, attaccando e vincendo la stessa torre. La croda conquistata venne dedicata all’amico caduto, e da allora si chiama Torre Mazzeni (2.212m).
Ora le attrezzature possono essere tolte e il cammino riprende in discesa, anche se un ultimo tratto in salita (poco più di cento metri di dislivello) deve essere affrontato per svalicare il Passo degli Scalini. Poi è tutta discesa, fino alla Casera Cregnedul di Sopra. Una comoda strada forestale, leggermente in salita, ci porta all’ultimo tratto dell’escursione, rivedendo i Piani del Montasio e raggiungendo così il parcheggio.
Il rientro a Trieste prevederà una sosta lungo il percorso.
Difficoltà: EE – EEA (Escursionisti Esperti – Escursionisti Esperti con Attrezzature)
Sviluppo: 17 km
Dislivello: 1150 m
Cartografia: Carta Tabacco 019 – Alpi Giulie Occidentali Tarvisiano, in scala 1:25.000
Percorso in via ferrata – Dotazione per vie ferrate: casco, imbrago, set da ferrata omologato EN 958-2017
Ore 5.30 partenza con mezzi propri e pulmino sociale da piazza Oberdan, rientro previsto a Trieste verso le ore 20.
Escursione effettuata con mezzi propri e pulmino sociale
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Direttore d’escursione: ANE Cristiano Rizzo
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Quota Soci CAI € 7,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo)
Per i non soci supplemento di € 12,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
TRASPORTO IN PULMINO: + € 20, quota chilometrica calcolata in base al numero di occupanti, tranne il conducente, comprensiva di autostrada, carburante e quota per la gestione pulmino CAI XXX
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il
regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
foto: Ferrate 365