ALPI CARNICHE: MONTE AVANZA E MONTE CHIADENIS
dal parcheggio al Rifugio Calvi (1.816m), Canalone SW del Monte Avanza, Monte Avanza (2.489m), Passo dei Cacciatori (2.213m), via ferrata “C.A.I. Portogruaro” al Chiadenis (2.454m), discesa al Rifugio Calvi (2.164m), discesa al parcheggio
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione in Alpi Carniche nel Gruppo Peralba-Avanza per salire le cime del Monte Avanza lungo il canalone SudOvest e il Monte Chiadenis lungo la via ferrata C.A.I. Portogruaro e la Ferrata delle Trincee.
La discesa al Rifugio Calvi avverrà poi lungo la via meridionale e da qui si scenderà al parcheggio.
Per chi non desiderasse salire la via ferrata, e ritenesse sufficiente il giro sul Monte Avanza, potrà proseguire verso il Passo Sesis e poi scendere al Rifugio Calvi.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Giunti all’abitato di Cima Sappada si imboccherà la SP22 che conduce alle Sorgenti del Piave. Giunti al parcheggio del Rifugio Calvi, che si scorge mimetizzato nel grande ambiente ai piedi del Pic Chiadenis, si lasceranno le macchine e l’escursione avrà inizio.
Si ripercorre per qualche centinaio di metri la strada asfaltata e si imbocca a sinistra il sentiero che pian piano prenderà quota e si addentrerà nel bosco di larici.
Riemersi dal bosco si seguirà, quasi in quota, un sentiero sottile che ci porta all’imbocco del grande canalone sud ovest, alla base dei Campanili delle Genziane. Ora si comincia a salire, sfruttando delle opere militari del Primo Conflitto, mute ed eterne testimoni dell’impegno e delle condizioni sofferte dai militari di entrambe le fazioni. Opere che ora agevolano, in condizioni ottimali e di pace, la progressione verso la vetta.
L’ambiente va via via aprendosi e portandoci nell’ampio catino del canalone. A un certo punto si lascerà il sentiero che conduce al Passo dei Cacciatori e si seguirà una vecchia traccia che risale su ripide ghiaie, cercando il percorso più comodo per la salita. Se dovesse esserci della neve residua, a impedire il prosieguo, si dovrà necessariamente seguire il sentiero evitando questo ardito percorso che sfrutta una via di guerra. Superato un grosso masso centrale, ci si trova nel tratto finale e si incontra il sentiero proveniente dalla Forcella delle Genziane, che si percorrerà al ritorno.
Qui si incontrano altri resti militari: caverne, postazioni, nonché resti di baraccamenti e filo spinato. Superando facili balze rocciose si guadagna la vetta in cui troviamo, ancora per il momento (e Politica volendo), una piccola croce.
Breve sosta ad ammirare il panorama che si apre tutto intorno, regalando scorci verso le montagne austriache, verso le Alpi Giulie e verso le Dolomiti più famose.
La via di rientro, verso il Passo dei Cacciatori, seguirà un sentiero militare che sfrutta cenge solo in parte naturali.
Scendendo, a destra, sarà possibile scorgere la Val Fleons con il suo circo di cime scure. Con attenzione si giungerà al Passo e, con andatura quasi pianeggiante, si arriverà a un bivio.
Chi non volesse salire lungo la via ferrata al Chiadenis potrà proseguire quasi in quota (un piccolo tratto terminale di salita) fino al Passo Sesis e da qui raggiungere in poco tempo il Rifugio Calvi per sostare e attendere il gruppo che invece salirà la via ferrata.
La “C.A.I. Portogruaro”, recentemente riattrezzata, sfrutta una serie di camini e cenge che in parte riutilizzano percorsi militari. Lungo la salita, sempre su roccia buona e in cui si dovrà comunque porre attenzione a non smuovere sassi, si incontreranno vari manufatti. Poco prima della cima sarà possibile, con piccola deviazione, percorrere un altro tratto ferrato che conduce su una cima vicina, sfruttando sempre un percorso di Guerra.
Giunti in vetta al monte Chiadenis si godrà di uno spettacolo meraviglioso, con il Peralba che si staglia poco distante e le Dolomiti di Sesto in lontananza. La discesa, sempre su ferrata e da fare con attenzione, ci porterà al Rifugio Calvi, dove sarà possibile gustare la tanto agognata birra fresca. Poi, in meno di un’ora, si raggiungeranno le macchine per il rientro a Trieste.
Ovviamente, non potrà mancare la breve sosta all’albergo “Piani di Luzza” per una bibita fresca dal buon Luciano Piller.
Difficoltà: Escursionisti Esperti – Escursionisti Esperti con Attrezzature (EE – EEA)
Sviluppo: 9 km
Dislivello: 900 m
Cartografia: Carta Tabacco 001 Sappada – Santo Stefano – Forni Avoltri, in scala 1:25.000
Percorso in via ferrata – dotazione per vie ferrate: casco, imbrago, set da ferrata omologato EN 958-2017, guanti
Ore 6.00 ritrovo e partenza da Piazza Oberdan, rientro previsto a Trieste verso le ore 21
Escursione effettuata con mezzi propri
Direttore d’escursione: ANE Cristiano Rizzo
Quota soci CAI € 7,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo)
Per i non soci supplemento di € 12,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
ESCURSIONE EFFETTUATA CON MEZZI PROPRI
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.