IL SENTIERO ATTREZZATO “G. OLIVATO” E L’ANELLO DI BIANCHI
Giro A: Passo della Mauria (1298 m), sent. 325, Ric. Miaron (1700 m), Sentiero Attrezzato “G. Olivato”, bivacco A. Vaccari (2050 m), Forca del Cridola (2176 m), sent. 348, Passo della Mauria
Giro B: Chiandarens, ponte sul torr. Giaf (1011 m), sent. 346, rifugio Giaf (1400 m), Anello di Bianchi, monte Boschet (1706 m), rifugio Giaf e rientro al parcheggio
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono due diversi itinerari sui monti di Forni di Sopra, uno con difficoltà EEA, l’aggiramento della Cresta del monte Miaron, e l’altro con difficoltà E, con punto d’appoggio il rifugio Giaf.
L’AMBIENTE
Il passo della Mauria è un importante valico, praticato fin dall’antichità, che mette in comunicazione la Valle della Mauria con l’alta Val Tagliamento e divide montagne come il Clapsavon-Bivera, Tudaio e monti del Comelico (a nord) con le propaggini delle Dolomiti Friulane, come il Cridola, Monfalconi e Spalti di Toro.
Il monte Miaron, che incombe proprio sopra il passo, è il più settentrionale, e assieme al Montanel e alla Cridola va a chiudere quel circo orografico con apertura a nord che è la Val Cridola. Questa, a ridosso delle cime, appare come un immenso ghiaione circolare, con un paio di forcelle che permettono di valicarlo: la Tacca e la Forca del Cridola.
Il Sentiero Attrezzato G. Olivato corre sulle pendici occidentali della Cresta del Miaron e mette in comunicazione il passo della Mauria con l’alta Val Cridola.
Descrizione del percorso A:
parcheggiate le macchine al passo, si imboccherà l’evidente stradina (segnavia CAI 325) che si innalza nel bosco sovrastante che porta al ricovero Miaron, una vecchia struttura militare della Grande Guerra.
Poco più sopra un bivio: salita alla cima del Miaron o il sentiero Attrez. G. Olivato che, sfruttando cenge naturali, passando per ripide ghiaie e contornando fedelmente tutta la complessa orografia del monte, sfocia in un circo dolomitico fatto di guglie e torri che emergono dalle ghiaie.
Questo percorso è su terreno molto friabile, e per anni era chiuso al transito perché crollato in alcuni punti. Di recente è stato risistemato e reso nuovamente percorribile in sicurezza; ciò non toglie che rimane un percorso “delicato”, in un ambiente severo e riservato a persone allenate e con “passo sicuro”.
Quando si arriverà ai primi larici (1690 m) il Sent. Olivato sarà concluso, ma si dovranno salire 350 metri (e inizialmente ripidi…) per arrivare al bivacco, dove si farà la pausa pranzo. Il bivacco è del CAI di Montebelluna ed è dedicato ad alcuni loro soci caduti in montagna. Nei pressi, anche una targa del CAI Lorenzago fissata su una roccia che ricorda il centenario della prima salita della Cridola, ad opera di G. (J??) Kugy e P. Orsolina, realizzata nel 1884.
Dopo la pausa ci saranno ancora 130 metri di salita per oltrepassare la Forca del Cridola, sovrastata dalla Punta Cozzi, e poi, sempre per ghiaie, si scenderà verso la Val Tagliamento. Il sentiero gira poi a settentrione a svalicare la forcella Fossiana, sormontata da scenografiche torri, dalla quale si va giù ripidamente nell’angusta Val de la Tora, alla cui base nasce il fiume Tagliamento.
Il sentiero rimane comunque impervio, con un paio di punti agevolati da una corda; poi continua obliquando nel bosco fino a raggiungere il Passo della Mauria.
Difficoltà: Escursionisti esperti con attrezzatura da ferrata (EEA)
Sviluppo: 12 km
Dislivello: +/-1300
Descrizione del percorso B:
Dalla località Chiandarens si prenderà la strada asfaltata che scende e attraversa il Tagliamento e si parcheggeranno le macchine in prossimità del ponte che oltrepassa il torrente Giaf (quota 1010 m). Attraversato il ponte si prosegue fino al primo tornante dove si imbocca sulla destra il sentiero 346 che attraverso l’ombroso bosco, superate ancora le ghiaie del torrente, conduce ai fabbricati che precedono il rifugio: il bivacco invernale, poi la foresteria, la cappellina e infine, a quota 1400 m, il rifugio Giaf con possibilità di attingere acqua da una fontana e di fermarsi a mangiare, se non si intende proseguire.
Si continua per il sentiero 346 dove in breve, sulla destra, si incontra l’indicazione per l’Anello di Bianchi (sent. 340). Qui il sentiero diventa più stretto e prosegue in leggera salita in un bosco scosceso fino a un punto più panoramico dove piega a sinistra e, dopo un tratto aperto, penetra in una faggeta.
A quota 1707 si incontra un capitello votivo ligneo, che segna la nostra meta: un’amena radura denominata Cason dal Boschet, dove sosteremo. Dal capitello imbocchiamo la discesa del nostro anello fra i mughi sotto il Coston del Boschet, con vista molto aperta ma anche alcuni passaggi dove fare molta attenzione.
A quota 1602 ci ritroviamo sul sentiero 346 che, con una discesa un po’ dissestata, ci riporta al rifugio Giaf. Da qui si potrà tornare a valle con la strada, che offre vedute più ampie rispetto al bosco.
Difficoltà: Escursionistico (E)
Sviluppo: 7 km
Dislivello: +/-600
Cartografia: Tabacco 016 Dolomiti di Centro Cadore in scala 1:25.000
Ore 7.00 ritrovo e partenza con mezzi propri da piazza Oberdan, ore 17.30 ripartenza per Trieste
Direttori d’escursione: AE Maurizio Toscano e ONC Marcella Meng
Quota soci CAI € 7,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo) – Per i non soci supplemento di € 12,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
ESCURSIONE EFFETTUATA CON MEZZI PROPRI
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il
regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
