LA BIBLIOTECA SEGNALA…
Alpinismo sempre protagonista nella nostra Biblioteca, in questa occasione si tratta di un libro uscito all’inizio dell’anno: “La via” di Nejc Zaplotnik, traduzione di Dušan Jelinčič (Versante Sud, 2020)
“In Italia non lo conosce quasi nessuno, anche fra gli “addetti ai lavori”, ma Nejc Zaplotnik, nato a Kranj nel 1952 e morto nel 1983, a 31 anni, scalando il Manaslu, è stato uno dei maggiori alpisti a livello internazionale del Novecento. Paragonato a Bonatti e a Messner, in Slovenia Zaplotnik è un mito per tutti gli alpinisti, sia per le sue imprese, sia per le idee che ha saputo trasmettere dietro queste imprese. (…)
(…) Con tre prime su altrettanti Ottomila – Makalu (1975), Gasherbrum (1977), Everest (1979) – e le sue salite in mezzo mondo – dall’Africa a El Capitan in California – Zaplotnik ha fatto qualcosa di più che piantare bandierine sulle grandi pareti del mondo: ha in effetti segnato, appunto, una “via”, con quello sguardo tipico dei migliori alpinisti, che non voltano le spalle alle proprie fragilità e paure, ma le affrontano e le superano una dopo l’altra come i passaggi estremi di una prima assoluta. (…)”
Pietro Spirito
Nejc Zaplotnik, pur essendo un grande alpinista, all’epoca paragonato a Reinhold Messner stesso, è soprattutto un artista e un uomo con tutti i suoi dubbi, sbalzi d’umore e contraddizioni. Ma è pure un essere indipendente con una personalità prorompente e una gran sete di sapere.
La forza trainante de “La via” sono le riflessioni, i pensieri e gli adagi sempre attuali e profondamente ancorati nella quotidianità, anche se esternati in un contesto fuori dal comune, che formano con l’affascinante e spietato ambito esterno una combinazione di grande efficacia.