ALPI GIULIE: VIA FERRATA “VIA DELLA VITA” ALLA VEUNZA E VIA FERRATA “KUGY” ALLA CIMA STRUGOVA
Sabato 26/08: partenza da Opicina Quadrivio. Lago Superiore di Fusine (940 m), Alpe Vecchia (1307 m), attacco via ferrata “Via della Vita” (1850 m), rientro per lo stesso percorso. Rifugio Zacchi (1380 m) Cena e pernottamento.
Domenica 27/08: Rifugio Zacchi (1380 m), bivio sentiero 513 (1355 m), attacco via ferrata “Kugy” (1860 m), Cima Strugova (2265 m), discesa per lo stesso percorso e rientro al Lago Superiore di Fusine (940 m). Rientro a Trieste.
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono due escursioni nel Gruppo del Mangart per affrontare due vie ferrate molto impegnative: la “Via della Vita” alla Veunza e la via “Kugy” alla Strugova.
I percorsi, molto impegnativi per dislivelli da superare e per le difficoltà oggettive delle vie ferrate, sono riservati a escursionisti esperti e con buon allenamento personale.
L’attrezzatura da ferrata dovrà essere obbligatoriamente omologata secondo la normativa vigente.
Considerato l’impegno del percorso e la severità degli ambienti, l’escursione avrà un numero limitato di partecipanti.
DESCRIZIONE DEI PERCORSI
Sabato 26 agosto
Giunti al Lago Superiore di Fusine (strada soggetta a pedaggio per il transito) l’escursione avrà inizio seguendo la larga strada in ghiaia che conduce al rifugio Zacchi, strada che dopo poco più di un chilometro verrà abbandonata per proseguire verso l’Alpe Vecchia.
Il sentiero comincia ora a salire in un bosco all’ombra di abeti rossi e successivamente faggi, sfruttando un comodo e morbido fondo e una serie di curve mai troppo ripide. Si giungerà così, in poco più di un’ora, nella grande piana dell’Alpe Vecchia, al cospetto delle ripide pareti della Veunza e del Piccolo Mangart di Coritenza di cui si riconosce bene il “diedro Cozzolino”, salito in arrampicata libera dall’alpinista triestino nel settembre 1970.
Sono visibili ora i due immensi catini ghiaiosi che dovranno essere risaliti per attaccare le due vie ferrate nelle diverse giornate: quasi 600 metri di dislivello in entrambi i casi. Un segnavia CAI indica ora la direzione da prendere, direzione che rimane abbastanza ovvia dovendo raggiungere la sommità delle ghiaie, cui si aggiungono anche frequenti bolli rossi.
Si cammina ora rasentando frequenti mughi e risalendo un canalino roccioso grazie all’aiuto di alcune staffe e maniglie. In poco più di un’ora si raggiungerà la base della parete dove un enorme bollo rosso indica l’inizio delle attrezzature.
Tra le rocce, poco più in alto si riconosce la storica targa del “Battaglione Val Tagliamento” (Battaglione nato a Conegliano il 5 ottobre 1882, quindi il più vecchio dei Battaglioni che andranno, in seguito, a formare la Brigata Alpina “Julia”) risalente al 1940.
Le attrezzature che si incontrano sono state recentemente rinnovate rendendo il percorso molto sicuro.
Un primo ripido camino, verticale, di circa venti metri, viene superato grazie anche all’uso di staffe metalliche per i piedi. In qualche tratto è anche utile aiutarsi con la forza delle braccia fino a raggiungere una stretta cengia. Il percorso continua ora sfruttando cenge naturali
e canalini, spesso ricoperti di ghiaie che bisogna stare attenti a non smuovere, fino a giungere a un enorme colatoio.
Inizia ora il tratto più impegnativo, esposto e aereo, della ferrata.
Tratti ripidi e verticali, che si superano con l’aiuto di staffe metalliche, conducono a una strettissima cengia e poi ancora a tratti molto verticali che non mancheranno di far stancare le braccia.
Una scala metallica conduce ora fuori dai tratti attrezzati e immette nell’ampio catino limitato dalla Cima della Veunza (da una parte) e dalla Forcella Sagherza, dove è posizionato il Bivacco Busettini.
Qui terminano le attrezzature in ottimo stato.
Da qui in poi le rimanenti attrezzature sono logorate dal tempo, rovinate se non addirittura mancanti, per cui il percorso assume la caratteristica di ambiente alpinistico non protetto. Per questo motivo l’escursione della giornata terminerà qui e non sarà raggiunta la cima della Veunza.
Dopo una sosta per mangiare qualcosa inizierà la discesa lungo lo stesso percorso, facendo attenzione a dosare bene le forze per non stancare le braccia. Raggiunta la base della ferrata potranno essere tolti gli imbraghi ma non i caschetti, fino al termine della discesa lungo il ghiaione. Raggiunta nuovamente l’Alpe Vecchia si seguirà il sentiero che in mezz’ora condurrà al Rifugio Zacchi, méta della giornata.
Il rifugio non offrirà il regime di mezza pensione, per cui la cena sarà alla carta.
Domenica 20 agosto
Dopo colazione, si ripartirà alla volta del percorso del giorno precedente. Anche in questo caso ci aspetterà una lunga risalita (quasi 500 metri di dislivello) su ghiaie per arrivare all’attacco della via ferrata “Kugy”.
La via “diretta Kugy”, attraverso la parete ovest della Cima Strugova, è stata aperta nel 1898 dal celebre poeta alpinista, insieme all’amico Komac e alla guida Koschir. Negli anni ’20/’30 l’itinerario è stato attrezzato, tramite una via ferrata, dagli Alpini, per agevolare il controllo del confine italo/iugoslavo. Negli anni le attrezzature, a causa degli agenti atmosferici, si sono deteriorate riportando l’itinerario a presentare caratteristiche da via alpinistica, fino all’anno scorso.
Nell’ambito delle attività connesse al 150° anniversario di fondazione delle Truppe Alpine, gli istruttori di alpinismo della Brigata Alpina “Julia”, in collaborazione con il Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano della Drava in provincia di Udine, con il Comune ed il CAI di Tarvisio, hanno partecipato alla sistemazione della ferrata riportandola a nuova vita per i frequentatori della montagna. Sono stati messi in posa 400 fittoni, quasi 1.000 metri di cavo e ben 4 mesi di lavoro per superare i 615 metri di dislivello che intercorrono tra l’attacco della via e la cima.
Anche in questo caso l’attacco è verticale, su roccia molto buona che garantisce un buon “grip” degli scarponi.
Serviranno circa due ore e mezza per raggiungere la Cima della Strugova (le attrezzature non ci abbandoneranno mai fino alla cima) a quota 2265 metri. Sperando nel tempo, la vista spazierà tutt’intorno, regalando scorci indimenticabili sulle Alpi Giulie slovene. Da un lato i laghi di Fusine, smeraldini, dall’altro lato la Valle Tamar con la catena della Moistrocca fino allo Jalovec e il Tricorno.
Dopo la foto di gruppo e una sosta pranzo inizierà la discesa lungo lo stesso percorso, facendo attenzione a non scaricare sassi.
Raggiunto il vertice del ghiaione si inizierà una rapida discesa fino a ritrovare il sentiero che, in un’ora abbondante, condurrà al lago Superiore.
Dopo una meritata birra si farà rientro a casa verso Trieste.
Direttore di Escursione: ANE Cristiano Rizzo
Difficoltà: EE-EEA (Escursionisti Esperti – Escursionisti Esperti con Attrezzature)
Percorso in via ferrata – Dotazione per vie ferrate: casco, imbrago, set da ferrata omologato EN 958-2017, guanti
Cartografia: Tabacco 019, scala 1:25.000
sabato 26 agosto
Dislivello salita: 1.170 m. circa
Dislivello discesa: 750 m. circa
Sviluppo salita/discesa 9,5 km circa
domenica 27 agosto
Dislivello salita: 900 m. circa
Dislivello discesa: 1.350 m. circa
Sviluppo salita/discesa 10 km circa
sabato 26.08 ore 5.30 partenza con mezzi propri dal Quadrivio di Opicina
Quota Soci CAI € 55.00 (pernottamento con colazione e quota XXX, la cena non è compresa)
Per i non soci € 70,00 comprensivo di “Assicurazione CAI” per due giornate
Posti limitati a 10 partecipanti incluso Direttore di Escursione
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 o all’Associazione XXX Ottobre via Battisti 22, tel. 040.63.55.00