IL MONTE SORANTRI
IL MONTE SORANTRI
Esemon di Sopra (410 m), Cuel di Nuvolae (637 m), Raveo (500 m), Santuario di M. Castellano (711 m), M. Sorantri (896 m), Raveo (500 m), Esemon di Sopra (410 m)
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione che si svilupperà nel parco intercomunale delle colline carniche, nel comune di Raveo.
Il paesaggio è prettamente montano, la flora, costituita da larice, abete, costituisce l’habitat ideale di cervi, caprioli ed altre specie animali.
RAVEO: sorge in una verdeggiante conca alle pendici del monte Sorantri, in val Degano, sulla sponda destra dell’omonimo torrente; è uno dei più piccoli comuni carnici.
Il paese, pur non registrando vittime, è stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1976. La ricostruzione ha dato al paese un aspetto moderno, lasciando trasparire solo in parte quello che doveva essere l’aspetto originario, con le imponenti case in pietra ed i suoi cortili “nascosti”.
La chiesa di San Floriano martire e Santa Maria è stata costruita tra il 1864 ed il 1907 inglobando la precedente chiesetta del 1834.
SANTUARIO DELLA MADONNA DEL MONTE CASTELLANO: il santuario della Madonna di Raveo e l’ex romitorio francescano costituiscono l’unica testimonianza della storia religiosa del 1600 in Carnia.
Il santuario sorse nel 1619, grazie alla generosità di un benefattore di Raveo, e si trova a metà strada dell’antica via acciottolata che collega il paese a Valdie. L’edificio presenta un’aula ottagonale con presbiterio rettangolare ed una cappelletta, incorporata dietro al presbiterio c’è la torre campanaria. L’ex romitorio francescano di monte Castellano, anch’esso risalente al XVII secolo, è posto alle spalle del santuario della Madonna di Raveo.
MONTE SORANTRI: importante sito archeologico, in vari punti della sommità e soprattutto in corrispondenza del pendio sud-occidentale sono stati raccolti da ricercatori dilettanti (anni 1970) numerosi frammenti di armi della tarda età del ferro e dell’inizio dell’età romana, per lo più spezzate secondo gli antichi rituali. Sono stati ritovati anche fibule, attrezzi, ganci da parete, attingitoi e una lamina frammentaria bronzea iscritta con caratteri venetici. Le armi più antiche sono databili dal III secolo a.c., alla seconda metà del II/inizio del I secolo a.C.
CASCATA DI CLADONDE: incastonata fra le fessure della montagna, meravigliosa e molto suggestiva. Non è compresa nell’itinerario.
NB: In caso di terreno molto bagnato i capigita si riservano di non effettuare la salita al Col di Nuvolae, perchè il sentiero con terreno bagnato in discesa risulta essere molto scivoloso.
E’ possibile accorciare il percorso, fermandosi al santuario di monte Castellano e lì attendere il resto del gruppo.
Difficoltà: Escursionistco (E)
Sviluppo: 14 km
Dislivello: +/- 600
Cartografia: Carta Tabacco 013 – 1:25000
Partenza ore 7.30 da piazza Oberdan, con pullman, rientro a Trieste ore 18
Direttori d’escursione: Daniela Lupieri e Vinicio Divo
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Quota soci CAI € 20,00 – per i non soci supplemento di € 12,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino
I partecipanti dovranno essere muniti di mascherina e di gel igienizzante e consegnare al capogita l’autodichiarazione di non essere portatori di virus e di non essere stati in contatto con persone contagiate ed essere muniti di GREEN PASS per poter accedere al bus
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del capogita.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.