WEEKEND SULLA NEVE DELLE DOLOMITI: M. RITE E COL VIDAL
weekend 22-23 febbraio 2025
Sabato 22 febbraio: Forcella Cibiana (1.530m), strada militare al Monte Rite (2.152m), rientro per lo stesso percorso. Trasferimento all’albergo a Pieve di Cadore. Cena e pernottamento.
Domenica 23 febbraio: Val Da Rin (1.100m), Val de Poorse, Bivio dei Pellegrini (1.800m), Col Cervera (1.920m), Col Vidal (1.880m), Casera delle Armente (1.757m), Bivio dei Pellegrini (1.800m), eventuale Rifugio Ciareido (1.969m), Val de Poorse, Val Da Rin
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie APS e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono, nelle giornate del 22 e 23 febbraio 2025, un weekend sulla neve con le ciaspole nelle Dolomiti di Zoldo e ai piedi delle Marmarole per salire rispettivamente sul Monte Rite e sul Col Vidal dal Pian dei Buoi.
Entrambe le cime, molto panoramiche, sapranno regalare agli escursionisti scorci indimenticabili delle vette dolomitiche più importanti e conosciute.
Sperando nel bel tempo, sarà possibile cercare di identificarle insieme ai compagni di escursione, magari ricordando ascese compiute insieme negli anni precedenti.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
L’escursione, di due giorni, avverrà con mezzi propri e partirà dal quadrivio di Opicina, per portare il gruppo verso la Val Zoldana e risalire la strada che conduce a Passo Cibiana, dove l’escursione avrà inizio.
Lasciati i mezzi al parcheggio e indossate le ciaspole (si spera nelle nevicate nei giorni a venire), si seguirà la strada militare utilizzata per la costruzione e poi per il servizio al Forte ubicato sulla dorsale di vetta.
Per la straordinaria posizione panoramica sulla vetta del monte Rite, nel 1914 fu costruito un forte, in previsione della Prima Guerra Mondiale. Nei progetti iniziali doveva essere dotato di ben sei cannoniere, anche se al termine della sua costruzione le cupole risultarono poi solamente, si fa per dire, quattro. Non venne mai coinvolto nel conflitto, lontano com’era dalla prima linea che correva molto più a nord, a settentrione della conca ampezzana. Alla disfatta di Caporetto, fu abbandonato in fretta dalle truppe italiane, rivelandosi impotente di fronte alla furia dell’invasione austriaca. Prima di essere abbandonato, furono incendiati dei depositi e praticati altri saccheggi.
Negli anni successivi, inevitabilmente, il forte andò in rovina fino a quando nel 1997 il grande alpinista Reinhold Messner ebbe l’idea di trasformare la struttura militare in un museo. Il 28 giugno 2002, in concomitanza con “l’Anno Internazionale della Montagna” proclamato dall’ONU, fu inaugurato il Messner Mountain Museum Dolomites, il “Museo nelle Nuvole“. La radicale ristrutturazione del Forte vide il recupero delle cupole (ormai private della copertura in acciaio) e la loro sostituzione con strutture in vetro e acciaio che permettono, ai visitatori del Museo, di godere di una visuale a 360° dall’interno. E dalla cima comprenderemo bene perché la posizione del Forte fosse strategica in tempo di Guerra, ma apprezzeremo maggiormente il panorama che tale posizione saprà regalarci oggi in tempo di pace.
La strada militare, servita durante l’estate anche da un servizio navetta che permette di raggiungere agevolmente la cima, in inverno rimane chiusa al traffico veicolare e può essere utilizzata per salire a piedi lungo i suoi 7 km di sviluppo. Trattandosi di una strada militare, le pendenze non sono mai eccessive e permettono di prendere quota gradualmente.
Il primo tratto, ancora nel bosco, non regala grossi scorci panoramici. Progressivamente però, prendendo quota, la vista si apre a sud verso il monte Sfornioi e il Sassolungo di Cibiana, dietro i quali sbucheranno, poco dopo, il Duranno e la Cima dei Preti.
In circa due ore e mezza si raggiunge la vetta del monte Rite e il tetto pianeggiante del Forte, da cui sarà possibile godere di un panorama unico e indimenticabile. Verrà “sfoggiata” l’artiglieria pesante, che in questo caso non sarà rappresentata dai 4 cannoni da 149G, un tempo utilizzati all’interno delle cupole a difesa delle valli cadorine, bensì dallo schieramento dolomitico per eccellenza.
Il Pelmo apparirà vicinissimo, con il suo “caregon” in bella vista, l’Antelao, il “Re delle Dolomiti”, sfoggerà la sua regale e possente forma triangolare, in lontananza la “Regina delle Dolomiti” mostra la sua parete meridionale in tutta la sua verticalità, mentre il Civetta, per quanto non ostenti la sua muraglia del versante “alleghese”, si impone su tutti per mole. Giusto per citarne alcune. Resterà poi a noi il gioco di riconoscerne quante più possibili anche se, lo sappiamo già in partenza, la conoscenza di cime dolomitiche da parte del buon Livio Marassi non teme rivali! Livio che ringraziamo, come sempre, per la grossa disponibilità a condividere le proprie foto per arricchire la stesura dei programmi che vengono proposti per nostre escursioni.
E dopo esserci saziati gli occhi e la mente, riprenderemo il cammino sullo stesso percorso di andata, raggiungendo in poco più di un’ora il Passo Cibiana per poi spostarci a Pieve di Cadore all’Albergo Al Sole per la cena e ilv pernottamento.
Al mattino successivo, dopo la colazione, il gruppo ripartirà alla volta dell’abitato di Auronzo di Cadore, che si raggiungerà in circa mezz’ora. Da qui, oltrepassato il ponte sul fiume Ansiei, si imboccherà la strada asfaltata che risale la Val da Rin e la si percorrerà fin dove possibile (si spera fino in fondo, al parcheggio).
Appena pronti inizieremo l’escursione, oltrepassando l’alveo di un torrente per poi seguire una larga carrareccia, inizialmente pianeggiante. Ci si addentrerà nella Val Poorse e l’inclinazione della strada andrà via via aumentando, sfruttando alcune curve che permettono di prendere quota. In circa due ore raggiungeremo il Pian dei Buoi e il Bivio dei Pellegrini a quota 1.800m.
Qui, per chi si sentisse stanco e non volesse proseguire verso il Col Vidal, ci sarà la possibilità di raggiungere in circa 30 minuti il Rifugio Ciareido (chiuso nel periodo invernale) e poter godere al sole il rientro del gruppo dal giro ad anello.
Dal Pian dei Buoi, in cui la vista spazierà tutt’intorno e non potremo non restare meravigliati al cospetto delle Marmarole, il gruppo proseguirà invece lungo la strada militare che conduce alle fortificazioni del Col Cervera e del Col Vidal.
Si entra in una galleria scavata nella roccia e in breve si raggiunge il Col Cervera, scorgendo in lontananza la meta della giornata. Ancora non è finita: continuando parte in terreno aperto e parte tra abeti rossi, si raggiunge il Forte del Col Vidal, meta della giornata.
Nel 1909 venne iniziata dal Genio militare la costruzione di una strada, lunga 14 km, da Lozzo di Cadore fino alle sommità del Col Cervera e Col Vidal. Su quest’ultimo in seguito fu costruito un forte, che faceva parte della “Fortezza Cadore-Maè” all’interno della linea difensiva italiana precedente la Prima Guerra Mondiale. Non venne mai coinvolto nel conflitto e fu abbandonato nei giorni di Caporetto.
Dopo una breve pausa riprenderemo la strada del rientro per poi, giunti al Pian dei Formai, scendere alla Casera delle Armente, a quota 1.757m. Da qui, in poco tempo, giungeremo nuovamente al Bivio dei Pellegrini e ritorneremo sui nostri passi seguendo il percorso dell’andata.
Fatto rientro alle macchine potremo iniziare così il rientro a Trieste.
Ovviamente, come da tradizione consolidata, per chi lo vorrà, ci sarà la sosta all’Albergo Piani di Luzza dall’amico Luciano Piller per gustarci un ottimo corroborante vin brulè, brindando così alle riuscitissime escursioni.
sabato 22 febbraio
Difficoltà: Escursionistico in Ambiente Innevato (EAI)
Sviluppo: 14 km
Dislivello: +/- 650 m
domenica 23 febbraio
Difficoltà: Escursionistico in Ambiente Innevato (EAI)
Sviluppo: 20 km
Dislivello: + /- 900 m
Cartografia: Tabacco n. 016, scala 1:25000
ATTREZZATURA TECNICA – Difficoltà EAI (Escursionismo in Ambiente Innevato).
Dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, ramponcini leggeri.
Abbigliamento personale adeguato.
OBBLIGATORI l’ARTVA, la pala e la sonda. (eventualmente noleggiabili all’iscrizione, fino ad esaurimento, al costo di € 15,00).
Possibilità di noleggio ciaspe presso la Sezione, fino ad esaurimento, al costo di € 10,00.
Note: Escursione con mezzi propri e pulmino sociale (il costo del pulmino viene diviso dagli occupanti tranne il conducente. Costo addizionato della quota di 0,20€/km per gestione mezzo).
Albergo Al Sole – Pieve di Cadore: trattamento di mezza pensione (cena tipica: tagliere di affettati di selvaggina, tagliatelle fatte in casa ai funghi, spezzatino nostrano di cervo, polenta, patate e radicchio di Treviso, tiramisù, incluso ½ litro acqua, ¼ vino e caffè).
Posti disponibili 31 in stanze da 2 e 3 letti.
sabato 22 febbraio partenza alle ore 7.30 dal quadrivio di Opicina; rientro previsto a Trieste ore 20 di domenica 23 febbraio.
Escursione effettuata con mezzi propri e pulmino sociale.
Direttore d’escursione: ANE Cristiano Rizzo
Quota Soci CAI € 95,00
Per i non soci € 120,00 con integrazione Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 a partire DA MERCOLEDI’ 5 FEBBRAIO.
foto: Livio Marassi
