WEEKEND SULLA NEVE DELLE DOLOMITI DI SESTO ALLE TRE CIME DI LAVAREDO IN NOTTURNA (EAI)
Sabato 11 gennaio: Val Fiscalina (1454m), Rifugio Al Fondovalle (1548m), Val Sassovecchio sent. 102, Forcella di Toblin – Rifugio Locatelli (2405m), ritorno per lo stesso percorso. Pernotto al Rifugio Al Fondovalle (1548m).
Domenica 12 gennaio: Val Visdende Locanda Alpina (1.297m), Forcella Zovo (1.606m), Sella dei Pradetti (1.757m), Monte Zovo (1.935m). Rientro in serata.
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie APS e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre organizzano, nelle giornate dell’11 e 12 gennaio 2025, un weekend sulla neve con le ciaspole nelle Dolomiti di Sesto per salire al Rifugio Locatelli dalla Val Fiscalina e poter ammirare le Tre Cime di Lavaredo al tramonto della giornata, rientrando poi al Rifugio grazie alla luce delle lampade frontali.
Il giorno successivo si effettuerà una bella e lunga traversata nella Val Visdende per raggiungere il monte Zovo.
Due anni fa, la Notturna ha saputo regalare ai partecipanti scorci unici e indimenticabili, con un tramonto a 360° che le foto riescono – a malapena – a raccontare.
Quest’anno il gruppo, molto numeroso, dovrà necessariamente essere suddiviso in due per il pernotto. Una scelta dovuta alla limitata capienza del Rifugio al Fondovalle dove però, tutti uniti, ceneremo al termine della Notturna e della discesa.
Sulle Alpi ci sono alcuni posti particolarmente belli, unici per l’opportunità che offrono di ammirare le montagne più celebri e spettacolari dell’arco alpino. Uno di questi posti è sicuramente la forcella Toblin, dove è posto il rifugio Locatelli. Tale rifugio si trova in una straordinaria posizione panoramica, di fronte alle Tre Cime di Lavaredo, considerate la massima espressione della bellezza delle Dolomiti nonché patrimonio dell’Umanità UNESCO. Tre straordinari pilastri di roccia che s’innalzano maestosi da un altopiano che sembra un palcoscenico, una scenografia naturale unica dove, eleganza, potenza e spettacolarità di dimensioni si fondono in una fotografia indimenticabile.
D’inverno si ritrovano lontane dai caroselli sciistici più alla moda, il loro isolamento è un magico segreto, rotto soltanto dagli sci-alpinisti e dagli amanti delle ciaspole.
E a questa magia s’intende giungere allo scadere del pomeriggio, attendendo che cali il buio su questo scenario unico e indimenticabile. Si spera anche nella luminosità della luna piena, che cadrà nella sua massima forma il giorno 13, a illuminare le Tre Cime e i loro contorni, rendendole ancora più suggestive. Con l’ausilio delle lampade frontali (si spera anche senza) si inizierà la discesa e il rientro verso il Rifugio Fondovalle, ammaliati dal luccichio e dal brillare dei cristalli di neve che rifletteranno la luce.
Anche il passo, sotto le ciaspe (si spera nella neve) assumerà una nota “aumentata” rispetto il giorno. Nella giornata successiva, una volta riuniti i due gruppi nella frazione di Dosoledo, ci si trasferirà in Val Visdende per raggiungere, con un lungo percorso, il monte Zovo.
PERCORSO
L’escursione, di due giorni, avverrà con mezzi propri e partirà dal quadrivio di Opicina, per portare il gruppo alla frazione di Moso (Sesto in Val Pusteria), dove si devierà verso la laterale Val Fiscalina (Fischleintal) fino al parcheggio (a pagamento) del Campo Fiscalino, 1.454 m.
Calzati i ramponcini (o le ciaspole), si proseguirà lungo la piccola e tranquilla valle, attraverso distese di mughi, fino al Rifugio Fondovalle 1.548 m. (Talschlusshütte), dominato da uno straordinario anfiteatro di montagne. Campanili, guglie e torrioni, massicci o slanciati, forgiati nella dolomia, formano alcune tra le montagne più belle delle Dolomiti di Sesto: la Croda Rossa, la Croda dei Toni e i Tre Scarperi.
Lasciati i ricambi per la notte presso il rifugio, dove al ritorno avverrà il pernottamento, si prosegue sulla destra, in lieve salita, fino a un bivio dove un bel cartello panoramico indica un’importante biforcazione di sentieri: a sinistra verso il rifugio Zsigmondy-Comici (sconsigliato in inverno) mentre verso destra (sentiero CAI 102) inizia la Val Sassovecchio (Altensteinertal), che conduce al Rifugio Antonio Locatelli. La traccia esce dal bosco, con lunghe serpentine, e affronta la prima ripida rampa alla base della superba cima Una (questo nome deriva dall’ora indicata dal sole quando è a picco sopra la vetta). Raggiunto un falsopiano, il percorso permette di rifiatare con un lungo tratto quasi orizzontale, all’ombra delle slanciate Crode Fiscaline.
Lentamente la traccia inizia a salire, verso destra, a fianco della spettacolare cascata ghiacciata del Rio Sassovecchio. È questo il tratto più impegnativo e “delicato” dell’itinerario. Con una serie di ripidi zig-zag si supera il salto roccioso che conduce all’Alpe dei Piani.
Terminata la faticosa ascesa, si entra in un ambiente magico, formato da infinite distese di neve vergine. La traccia serpeggia tra avvallamenti e dossi in un mare candido e vergine e poi, con lieve pendenza, si avvicina alle fantastiche crode dolomitiche.
L’itinerario compie poi un lungo percorso a semicerchio, passando ai piedi della Torre Toblin e attraversando successivamente il pianoro dove d’estate si trovano i due laghi dei Piani (Bödenseen). Si affronta l’ultima salita, la fatica non si sente più, sembra di volare sull’immacolata neve, il cuore batte sempre più forte, mentre passo dopo passo, gradualmente, le Tre Cime di Lavaredo svelano la loro straordinaria bellezza al tramonto.
Raggiunta la Forcella Toblin, si rimane senza parole davanti al panorama unico ed impareggiabile che si gode sulla corona di montagne che circondano il rifugio Antonio Locatelli 2.405 m. (Drei Zinnenhütte).
Un colpo d’occhio a 360° gradi indimenticabile su tutte le Dolomiti di Sesto. A questo punto il buio sarà imminente e, sperando nell’assenza di nubi, lascerà che le Tre Cime conquistino lo spirito degli escursionisti.
Nel caso in cui ci fosse ancora del tempo, e se le condizioni della neve lo permetteranno, si salirà al Sasso di Sesto, piccola cima che sovrasta il Rifugio Locatelli e permette una visuale d’intorno ancora migliore. Questa è una scelta che viene fatta ogni volta sul posto e in base all’innevamento. Lo sforzo, di un centinaio di metri di dislivello in più, figura come la “ciliegina sulla torta” di una giornata comunque indimenticabile.
La discesa avverrà poi per lo stesso percorso, sfruttando le luci frontali (che si raccomanda di non dimenticare) e riportando il gruppo al Rifugio Al Fondovalle per la cena e il pernotto. Giunti al Rifugio consumeremo subito la cena (tra le 18.30 e le 18.45) per poi sistemarci nelle camerate a disposizione (20 persone del primo gruppo). La rimanente parte del gruppo (15 persone) ritornerà quindi, dopo cena, alle macchine per raggiungere il paese di Dosoledo e l’Hotel Dolomiti per il pernotto.
Al mattino successivo, il gruppo del Rifugio Fondovalle ritornerà al parcheggio della Val Fiscalina per recuperare le macchine e trasferirsi dapprima a Dosoledo, per riunirsi al resto del gruppo e, da qui, spostarsi tutti insieme in Val Visdende in circa un’ora complessiva di macchina.
Qui, a quota 1.300m, si parcheggerà alla Locanda Alpina e avrà inizio l’escursione.
Il percorso non avrà grossi dislivelli ma risulterà piuttosto lungo, senza grosse pendenze (tranne nell’ultimo tratto). La Val Visdende, nei ricordi dei molti idilliaca e boscosa, fu devastata dalla tempesta “Vaia” nel 2018 e il suo aspetto fu completamente mutato dallo schianto di decine di migliaia di abeti rossi. L’ambiente, boscoso, risultò quasi del tutto azzerato e ampi spazi vuoti presero il dominio. Si spera che, negli anni a venire, il bosco riesca a rigenerarsi riportando la Val Visdende al suo antico splendore.
Seguendo inizialmente la strada asfaltata, si procederà poi lungo una strada forestale lasciando sulla sinistra il ripido pendio del monte Curie e attraversando l’altrettanto ripido meridionale del monte Schiaron. Ritrovata la strada asfaltata (si spera ricoperta di neve) manterremo il percorso che inizia a farsi ripido e, con alcuni tornanti, raggiungeremo la Forcella Zovo e l’omonimo rifugio, che troveremo chiuso.
Un’altra strada forestale permette, con andatura costante e lieve salita, di portarci alla Sella dei Pradetti a quota 1.757m. Manca meno di un’ora alla vetta del Monte Zovo, che aggireremo prima di raggiungerne la sommità, passando accanto a una piccola baita in legno dove sostò anche il Pontefice Giovanni Paolo II nelle sue escursioni in Cadore.
La cima del Monte Zovo ci regalerà un panorama memorabile. Non a caso, il Monte Zovo è definito come “l’ombelico del Comelico” per la sua posizione centrale. Un totem in legno, scolpito da un artista locale, decora la sommità.
La vista d’intorno è unica: le Crode dei Longerin (dove effettueremo un’escursione nell’estate 2025) sono le più vicine, seguite dalle Marmarole, dalle Crode di Padola e dalle Dolomiti in lontananza. Scattate le foto di rito inizieremo la discesa sostando brevemente al Rifugio De Doo, aperto e gestito (con una sala pranzo dal panorama invidiabile).
Il rientro in Val Visdende avverrà poi lungo lo stesso percorso fino a riportarci alle automobili e iniziare così il rientro a Trieste.
Ovviamente, come da tradizione consolidata e per chi vorrà, ci sarà la sosta all’Albergo Piani di Luzza dall’amico Luciano Piller per gustarci un ottimo e corroborante vin brulè, brindando così alle riuscitissime escursioni.
sabato 11 gennaio
Difficoltà: Escursionistico in Ambiente Innevato (EAI) – Poco Difficile
Sviluppo: 13 km
Dislivello: +/- 950 m
domenica 12 gennaio
Difficoltà: Escursionistico in Ambiente Innevato (EAI) – Poco Difficile
Sviluppo: 18 km
Dislivello: + /- 650 m
Cartografia: Tabacco n. 010, scala 1:25000 / Tabacco n. 001, scala 1:25000
ATTREZZATURA TECNICA – Difficoltà EAI (Escursionismo in Ambiente Innevato).
Dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, ramponcini leggeri.
OBBLIBATORI l’ARTVA, la pala e la sonda. (eventualmente noleggiabili all’iscrizione, fino ad esaurimento, al costo di € 15,00).
Lampada frontale con batterie nuove o di ricambio. Abbigliamento personale adeguato.
Possibilità di noleggio ciaspe presso la Sezione, fino ad esaurimento, al costo di € 10,00).
Note:
Escursione con mezzi propri e furgone sociale.
Al Rifugio Fondovalle regime di mezza pensione, bevande NON incluse.
Partecipanti eccedenti il numero di 20 (ospitati al Rifugio Al Fondovalle) saranno alloggiati a Dosoledo presso l’Hotel Dolomiti (15 posti disponibili).
Sarà invece possibile cenare tutti insieme al Rifugio Al Fondovalle alle 18.30-18.45 (bevande NON incluse nella quota partecipazione).
Rifugio Al Fondovalle:. Numero di posti letto: 20 (venti) suddivisi in tre stanze da 10, 6 e 4 letti.
Obbligatorio il sacco lenzuolo. Possibilità di doccia con asciugamani propri. Ciabatte non presenti.
Hotel Dolomiti a Dosoledo: Numero di posti letto 15 (quindici) suddivisi in 7 stanze doppie (con letti separati) e 1 stanza singola. Non serve sacco lenzuolo. Colazione compresa nella quota di partecipazione.
sabato 11 gennaio partenza alle ore 8.00 dal quadrivio di Opicina; rientro previsto a Trieste ore 20 di domenica 12 gennaio.
Escursione effettuata con mezzi propri e pulmino sociale.
Direttori d’escursione: ANE Cristiano Rizzo, Chiara Alberti
Quota Soci CAI € 105,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo)
Per i non soci supplemento di € 25,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30.
foto: Livio Marassi