WEEKEND SULLA NEVE AL RIF. VENEZIA AL PELMO E AL RIF. PALMIERI E FORCELLA AMBRIZZOLA
Sabato 26 febbraio: Villanova di Borca di Cadore (1.020m), sent. 475, Casera de Ciàuta (1.552m), Rifugio Venezia (1.946m), Col de Fer (2.019m), discesa lungo il sent. 470, Ponte della Madonna (1.126m). Trasferimento a San Vito di Cadore (Hotel Marcora) per il pernottamento.
Domenica 27 febbraio: Cortina loc. Pocol, Ponte Peziè de Parù (1.506m), sent. 406, sent. 432, Malga Fedèra (1.816m), Rifugio Croda da Lago “Gianni Palmieri” (2.046m), Forcella Ambrizzola (2.274m). Ritorno per lo stesso percorso. Rientro a Trieste in serata.
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre organizzano, nelle giornate del 26 e 27 febbraio 2022, un weekend sulla neve con le ciaspole per salire al Rifugio Venezia partendo dalla Valle del fiume Boite e, successivamente, al Rifugio “Gianni Palmieri” situato sotto la Croda da Lago nelle Dolomiti di Cortina, con possibilità di proseguire fino alla panoramica Forcella Ambrizzola (tempo e condizioni della neve permettendo).
Le escursioni invernali in Dolomiti richiedono, piuttosto che nelle Alpi Giulie e Carniche, spostamenti in macchina molto più lunghi, ma hanno il vantaggio di poter essere effettuate in stagione inoltrata, regalando scorci mozzafiato indimenticabili.
Le scenografiche “quinte” delle principali vette dolomitiche offrono agli escursionisti momenti unici, che possono essere assaporati più a lungo grazie alla progressione più lenta, obbligata dall’uso delle ciaspole. In queste due giornate vogliamo offrire panorami “superlativi” al cospetto del Monte Pelmo, dell’Antelao – soprannominato il “Re delle Dolomiti” – e delle Tofane sopra Cortina d’Ampezzo.
PERCORSO
L’avvicinamento avverrà con mezzi propri – più il pulmino sociale – e partirà dal quadrivio di Opicina, con sosta lungo il percorso. In poco più di tre ore si raggiungerà la Valle del Torrente Bòite, corso d’acqua che nasce a nord di Cortina d’Ampezzo che, dopo aver percorso l’omonima valle, si immette nel fiume Piave a Perarolo di Cadore. La valle, abbastanza ampia in certi punti, ci regala già in lontananza una magnifica visuale del monte Pelmo e del suo “Caregon”, la classica forma “a sedile” delimitata tra la spalla est, la vetta (ben 3.168m) e la spalla sud. L’imponenza della montagna, raggiungibile in estate lungo la classica “Cengia di Ball”, cela la presenza, nel versante orientale, del Rifugio Venezia, che sarà la méta della prima giornata.
Giunti a Borca di Cadore, si arriverà alla frazione Villanova, dove saranno lasciate le macchine e indossati gli scarponi. Se la condizione della neve lo permetterà, saranno calzate anche le ciaspole.
Si imboccherà così il sentiero CAI 475 che sfrutta una strada forestale di servizio e si inizierà a salire all’interno di un bosco di abeti rossi. Prendendo quota gli spazi diverranno sempre più aperti fino a regalare l’imponente immagine del monte Pelmo che si erge davanti ai nostri occhi!
In circa un’ora e mezza si giungerà alla Malga Ciàuta, qualche volta aperta nei weekend invernali, dove si sosterà brevemente per voltarsi indietro e godere del panorama offerto dall’Antelao (è, con i suoi 3.264metri, la seconda vetta dolomitica dopo la Marmolada) – riconoscibilissimo dalla sua maestosa parete diagonale – dal Sorapiss e dalla Croda Marcora.
Si continua ancora lungo il sentiero 475, gli spazi si fanno più aperti e cominciano a comparire i larici. Si giungerà quindi a un incrocio, dove un segnavia indica il sentiero che conduce a Zoppè di Cadore. Continuando a salire ci sarà la possibilità di fare una piccola variazione per salire sul Col del Fer (2.019m). Rientrati sui propri passi si giungerà così al Rifugio Venezia (1.946m) dove, sperando di farlo premiati dal sole, si consumerà il pranzo al sacco (ore 4 circa dalla partenza).
Il rientro avverrà su un percorso diverso, rappresentato dalla strada forestale di servizio al rifugio, con segnavia 470 e facente parte anche dell’Alta Via 3, che si inoltra nel Bosco di Pecòl costeggiando un torrente. Si giungerà così ad una piccola grotta (Grotta della Madonna) dedicata alla Vergine di Fatima. Rientrati alle macchine si raggiungerà il vicino abitato di San Vito di Cadore dove, all’Hotel Croda Marcora (3 stelle) si alloggerà per la nottata. Qui si potrà gustare la “cena Cadorina” a lume di candela.
Il mattino successivo, in circa trenta minuti di macchina, ci si sposterà oltre l’abitato di Cortina d’Ampezzo e, in località Pocol, si imboccherà la strada che conduce al Passo Giau; in località Ponte Pezie de Parù (1.506m) saranno parcheggiate le macchine. Oltrepassata una sbarra si inizierà l’escursione seguendo una strada forestale che, con andamento saliscendi e costante (non si perdono né si guadagnano dislivelli nei primi 4 chilometri), intercetta la strada asfaltata (battuta dal “gatto delle nevi”) che sale da Campo di sotto.
Finalmente ora inizia la salita, alternando qualche tornante a qualche tratto più pendente. Dal bosco di abeti rossi e faggi si esce allo scoperto e si riesce a scorgere la Croda da Lago e il caratteristico Becco de Mezodì. A margine di una altura si trova la Malga Fedèra (1.816m) aperta anche nel periodo invernale. Giunti sin qui avremo percorso quasi 7 km (e altrettanti dovranno essere percorsi per il rientro) per cui, chi non volesse proseguire potrà sostare presso la malga attendendo il ritorno del grosso del gruppo consumando cibi o bevande.
Il gruppo seguirà ora la strada a lato della malga, addentrandosi in un bosco rado di larici spogli. Imponente sugli escursionisti, la mole della Croda da Lago che sovrasta il cammino. Si segue la strada in continua salita e, in meno di un’ora si giungerà al Rifugio Gianni Palmieri alla Croda da Lago (2.046m).
A fianco al rifugio, ricoperto nelle sue forme dallo strato nevoso, si estende il Lago de Fedèra, di cui si percepiranno le forme. Sullo sfondo lo spettacolo che si aprirà ai nostri occhi sarà favoloso: la Croda Rossa d’Ampezzo in lontananza, il Sorapiss e le Tofane. Verso sud, isolato e solitario, il Beco de Mezodì. Poco più sotto, la Forcella Ambrizzola, che sarà raggiunta in base alle condizioni della neve e del tempo a disposizione, a insindacabile giudizio del Direttore di Escursione.
Chi non volesse proseguire potrà aspettare il rientro del gruppo principale o ritornare alla Malga Fedèra per rifocillarsi e attendere poi i compagni. Una ripida e ultima salita permette di giungere così alla Forcella Ambrizzola (2.274m), méta della giornata, volgendo lo sguardo a sud e cogliendo il monte Pelmo dal suo versante posteriore. Anche la Croda da Lago, prima apparsa come una imponente muraglia, appare ora defilata e molto più slanciata. Tempo di riprendere fiato e si rientrerà sui propri passi seguendo lo stesso percorso, fino a riunire il gruppo alla Malga Fedèra e sostare brevemente prima di tornare lungo la stessa traccia dell’andata alle macchine per fare rientro a Trieste.
ATTREZZATURA TECNICA – Difficoltà: EAI (Escursionismo in Ambiente Innevato).
Dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, ramponcini leggeri. Obbligatorio l’uso di ARTVA, pala e sonda (possibilità di noleggiarli presso la XXX a 20€). Abbigliamento personale adeguato.
NOTE
numero massimo di partecipanti: 18 (diciotto)
Escursione con mezzi propri e pullmino sociale.
In Hotel Marcora (3 stelle), regime di mezza pensione, bevande NON incluse. Sistemazione in camere triple. Biancheria da letto e asciugamani compresi. Possibilità di noleggio ciaspe presso la Sezione (€ 10).
N.B.: a raggiungimento del numero massimo di iscritti verrà creata una lista d’attesa e si provvederà a contattare l’hotel al fine di conoscere la disponibilità per ulteriori posti letto. All’atto dell’iscrizione dovrà essere versata l’intera quota o caparra (€50,00). Non si accettano iscrizioni se non accompagnate da caparra. L’ingresso nella “lista d’attesa” prevede il versamento della caparra (€50,00) che, nel caso non ci fossero posti disponibili, verrà restituita.
Sabato 26 febbraio:
ore 06.00 partenza dal quadrivio di Opicina con pulmino e mezzi propri, sosta lungo il percorso
ore 09.30 arrivo a Villanova di Borca di Cadore e inizio escursione
ore 13.30 arrivo al Rifugio Venezia e breve sosta
ore 14.00 inizio discesa
ore 17.00 arrivo al parcheggio e trasferimento a San Vito di Cadore, cena e pernottamento
Dislivello salita/discesa: 1.000 m circa
Sviluppo salita/discesa: 14 km circa
Domenica 27 febbraio:
ore 07.00 colazione
ore 07.45 partenza con i mezzi verso Ponte Pezie de Parù
ore 08.30 arrivo a Ponte Pezie de Parù e inizio escursione
ore 11.30 arrivo al Rifugio Gianni Palmieri alla Croda da Lago
ore 13.00 arrivo alla Forcella Ambrizzola e breve sosta
ore 14.00 inizio discesa verso le macchine
ore 17.30 inizio viaggio di rientro a Trieste e sosta lungo il percorso
Dislivello salita/discesa: 950 m circa
Sviluppo salita/discesa: 21 km circa
Direttori di escursione: ANE-EAI Cristiano Rizzo e AE-EAI Mario Privileggi
Cartine di riferimento:
TABACCO 025 al 1:25.000 – Dolomiti di Zoldo – cadorine e agordine
TABACCO 03 al 1:25.000 – Cortina e Dolomiti ampezzane
QUOTE
Soci CAI € 100
Non Soci CAI € 120 (supplemento per assicurazioni infortuni e Soccorso Alpino)
La quota comprende: trattamento di mezza pensione presso l’Hotel Marcora (3 stelle), tassa di soggiorno e cena ampezzana. Le bevande sono escluse.
APERTURA ISCRIZIONI: lunedì 14 febbraio
NOLEGGIO: CIASPE € 10, KIT ARTVA, PALA E SONDA € 20
TRASPORTO IN PULMINO: quota calcolata in base al numero di occupanti (tranne il conducente) comprensiva di
autostrada, carburante e quota noleggio pulmino CAI XXX OTTOBRE (di € 0,20/km)
Possibilità di usufruire della SPA dell’Hotel al costo di € 10,00
N.B.: OBBLIGATORIA LA CERTIFICAZIONE GREENPASS “RAFFORZATO” ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE, DELLA PARTENZA E DEL PERNOTTAMENTO.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30.