TREKKING del LAGORAI: ALTA VIA DEL CENTENARIO E CIMA D’ASTA
da martedì 26 a sabato 30 luglio 2022
Cinque giorni di escursionismo per esperti (EE) con partenza e ritorno dal passo Manghen (TN), nell’alta Valsugana.
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono una bellissima traversata nel gruppo montuoso del Lagorai meridionale.
Un viaggio nella natura incontaminata e nella storia della Grande Guerra, nella selvaggia e solitaria catena montuosa trentina che parte dalla Valsugana e arriva fino alle pendici delle Dolomiti di San Martino di Castrozza.
Il trekking, di media difficoltà, si sviluppa lungo l’Alta Via del Centenario dedicata ai luoghi coinvolti dalla Grande Guerra (con visita di tre Musei all’aperto), per poi raggiungere l’isola granitica di Cima d’Asta e quindi ritornare al punto di partenza, al passo Manghen.
DESCRIZIONE DEL TREKKING
1° giorno, mart. 26.07: dal Passo Manghen (2.047 m) a Malga Cere (1.713 m)
Da Trieste, via A4 (uscita Meolo-Roncade), Treviso, Bassano, Borgo Valsugana, SP31, Passo Manghen (268 km – circa 4 ore). Raggiunto il Passo e parcheggiate le macchine, si imbocca il sentiero SAT 322. Passata Forcella Ziolera (2268 m), dopo circa 30 minuti si arriva ad un bivio (circa a 2278 m) da dove si prende (a dx) il sentiero SAT 398, il quale in circa un’ora e con poco dislivello sale al monte Valpiana (2368 m).
Il sentiero percorre in gran parte una vecchia mulattiera militare, è comodo e segnato; evidenti e ben conservate le opere della Prima Guerra Mondiale (gallerie, trincee, camminamenti e reticolati) che culminano con i ruderi da poco restaurati dell’OSPEDALETTO DI PRIMO SOCCORSO AUSTRO UNGARICO dedicato a Herta Miller – Primo Museo all’aperto della Grande Guerra che incontriamo, costituito da un piccolo edificio in muratura, all’epoca di due piani, il cui tetto è stato recentemente restaurato, con parte del pavimento ancora in legno originale. Fu costruito nell’estate del 1915 dagli Standschützen del battaglione Auer e ora intitolato a Herta Miller Haus, crocerossina e moglie del medico militare che operava in zona, il quale morì sotto la valanga di Valsolero il 13 dicembre 1916 insieme ad altri 95 militari asburgici e prigionieri russi. La moglie del medico fu estratta viva, ma riportò gravissime conseguenze che le fecero perdere la ragione.
Dalla cima si gode un gran panorama verso il gruppo di Cima d’Asta/Cimon Rava e la Catena del Lagorai. Si ritorna alla tabella segnavia e si prosegue per il sentiero SAT 398 che scende prima a forcella Maddalena (2143 m) e poi percorre l’omonima valle per finire a Malga Cere 1713 m.
Dislivelli: + 400 m / – 800 m
Sviluppo: 14 km
Tempi (soste escluse): 4 ore e 30 minuti
2° giorno, merc. 27.07: da Malga Cere (1713 m) al Rifugio Caldenave (1792 m)
Da Malga Cere alla Val Campelle il sentiero non è più segnato bianco/rosso, ma è ben riconoscibile e in poco più di un’ora porta in fondovalle, a circa 1310 metri d’altitudine. Il tratto non segnato inizia dal recinto di Malga Cere, da dove si gira a desta su strada forestale, che si percorre per circa 150 metri a scendere fin dove si incrocia a sinistra un’altra carrareccia.
La si imbocca e si scende per circa mezzo chilometro (si ignora e si prosegue oltre al cartello che indica la Val Calamento) fino ad uno slargo che ne segna il termine. Sulla sinistra dello slargo (ometto) parte un sentiero sempre più evidente che in circa 10 minuti porta a Malga Spinelle (1514 m).
Rimanendo sul bordo superiore del pascolo di Malga Spinelle si segue il sentiero che a tratti è bello ampio e si inoltra nel bosco. Lo si segue in discesa fino ad incrociare la strada forestale che scende in Val Campelle, dove si ritroveranno i segni e le tabelle SAT con le indicazioni necessarie per riprendere il tracciato dell’Alta Via. Ora, superato il ponte sul Rio Maso, si oltrepassa il Garnì SAT Lagorai (1315 m) ed in 10 minuti su asfalto ci si porta sulla carrozzabile che risale la Val Campelle. Da qui si seguono le indicazioni per Malga Cenon di Sopra imboccando la strada forestale (sentiero SAT 333) fino al bivio per il sentiero L34 “Sentiero della memoria 2” (100 metri prima di Malga Val de Prà 1702 m). Da qui si risale il nuovo sentiero che dalla malga sale deciso, ma sempre facile, fino alla sommità del Monte Cenon (2278 m).
– A fianco del sentiero, dopo un primo gradone erboso, si scorgono i resti delle baracche austroungariche (villaggio primavera), costruite durante il breve periodo in cui le truppe imperiali riuscirono a tenere il controllo delle Cime di Cenon e di Primalunetta, a seguito dell’Offensiva Strafexspedition.
Dalla cima si prosegue per agevole crinale fino alle trincee da poco recuperate del Croz di Primalunetta (2304 m). – Qui si visitano i resti del Villaggio Italiano (il secondo Museo all’aperto della Grande Guerra che visiteremo) potenziato dopo la riconquista italiana della cima, avvenuta il 3 luglio 1916. Grazie al recente intervento di consolidamento delle mura, di ristrutturazione delle trincee e delle postazioni in caverna, la zona si presenta come un vasto ed interessantissimo Museo all’Aperto. La fedele ricostruzione di una baracca ha permesso la realizzazione del Bivacco Cima di Prima Lunetta, pochi metri sotto la sommità.
La discesa avviene lungo un canale in direzione sud ovest che porta in 30 minuti alla Forcella Tavarade. Si piega a sinistra sempre con segnavia L34, percorrendo una comoda mulattiera della Grande Guerra fino a raggiungere la Forcella Caldenave (2193 m) dalla quale seguendo una traccia a sinistra si scende verso il rifugio Caldenave (1792 m).
<< DEVIAZIONE FACOLTATIVA: dalla forcella, però, in caso di ottime condizioni meteo e tempo a disposizione, si potrebbe fare una deviazione di circa due ore e 30 minuti (and/rit) per salire Il Cimon Rava: dopo Forcella Caldenave al bivio tra il sentiero L34 e il sentiero SAT 332, si piega a destra salendo a Forcella Ravetta (2219 m) attraverso un ripido ghiaione, giungendovi in circa 30 minuti. Da qui si imbocca il sentiero SAT 332B (Alta Via Granito) verso il Forzelon de Rava (2397 m) e la vicina vetta del Cimon de Rava (2405 m) in circa 45 minuti. Rientrati alla Forcella Ravetta, si scende con il sentiero SAT 332 in una magnifica conca prativa, alle pendici dei canaloni del Tombolin di Caldenave che si incuneano come delle colate vulcaniche dentro un verdeggiante pascolo di alta quota. Alla fine si raggiunge il Rifugio Caldenave.
Dislivelli: + 1000 m / – 900 m
Sviluppo: 16 km
Tempi (soste escluse): 6 ore
3° giorno, giov. 28.07 : dal Rif. Caldenave (1792 m) al Rif. Cima d’Asta “O. Brentari” (2476 m)
Dal rifugio Caldenave si risale brevemente il sentiero SAT 332 fino alla deviazione (sinistra) per la selvaggia Val Orsera, sent. 373 A, e quindi si sale fino all’omonima forcella a quota 2306 m (un’ora e mezza – presenza di un cordino di sicurezza circa 50 metri prima della forcella). Qui si incrocia il sentiero 373 che scende da Forcella Segura e lo si segue verso nord per Forcella delle Buse Todesche (2309 m). Prima di raggiungerla si devia a destra e si continua sul sentiero 373 in direzione della forcella Magna.
– La traccia si sviluppa attraverso zone coinvolte dalla Grande Guerra poste sulla dorsale del monte Cengello, versante della val Malene, con diverse testimonianze, come il rustico Bivacco Lasteati, dedicato alla memoria del Tenente Cecchin dotato solo di un tavolo e di due posti letto su tavolati. La linea del fronte tra Forcella Magna-Cengello e Buse Todesche passò di mano varie volte durante il conflitto, fu prima abbandonata dagli austriaci all’inizio della guerra 1915, in seguito conquistata durante l’Offensiva Strafexspedition (maggio 1916) ed infine riconquistata dagli italiani nel luglio del 1916.
Si prosegue per il sent. SAT 373 fino a raggiungere la forcella Magna (2117 m), punto strategico che unisce il gruppo di Cima d’Asta con il gruppo di Rava. Dalla forc. Magna si prende il Sentiero Italia (SI)
326 che dopo il bivio per la ferrata Gabrielli scende ad intercettare il sentiero 327 che da Malga Sorgazza sale al Rifugio Cima d’Asta “Ottone Brentari” (2476 m).
Dislivelli: + 1020 m / – 330 m
Sviluppo: 13 km
Tempi (soste escluse): 7 ore
4° giorno, ven. 29.07: dal Rif. Cima d’Asta “O. Brentari” (2476 m) al Rif. Conseria (1848 m)
<< SALITA FACOLTATIVA: di buon mattino, in circa un’ora e 15 minuti (371 metri di dislivello) si può salire la Cima d’Asta 2847 m, la più alta del gruppo, e godere dello splendido panorama che nelle giornate più limpide permette di vedere fino a Venezia e il mar Adriatico.>>
Dal rifugio si sale al passo Socede 2516 m e, valicatolo, si scende per il selvaggio Vallone Occidentale (SAT 380) fino a ritornare a Forcella Magna (2117 m). Dall’importante passo, per sentiero SAT 326 che segue un piacevole saliscendi, in un’ora e ’30 circa si raggiunge prima il Passo Cinque Croci (2076 m) e poi il Rifugio Malga Conseria (1848 m).
– Poco prima di arrivare al Passo Cinque Croci si intercetta la tabella che indica la deviazione per il “sentiero della memoria” L38, che conduce al terzo Museo all’aperto della Grande Guerra, che si visita durante il trekking, posto sulla Cima Socede (2200 m). Resti di baracche, trincee e caverne, ripulite dai detriti e consolidate a seguito di un recente intervento di ripristino, rendono perfettamente l’idea di come era organizzata e fortificata la postazione di questo tristemente conteso colle a controllo dell’importante valico del Passo Cinque Croci (2018 m), così chiamato perchè qui convergono i territori di cinque pascoli (Consèria, Valsorda, Cengello, Socede e Valcion) appartenenti ai quattro comuni di Pieve Tesino, Castello Tesino, Cinte Tesino e Scurelle. Subito a nord si eleva il Col San Giovanni, Col Sangiuàni per gli alpini veneti dei battaglioni Feltre, Val Cismon e Val Brenta che si sarebbero dannati non poco prima di riuscire ad occuparlo stabilmente.
Terminata la visita, il sentiero poi prosegue direttamente per il passo e quindi per il rifugio Consèria (1848 m).
Dislivelli: + 350 m / – 730 m
Sviluppo: 10 km
Tempi (soste escluse): 5 ore
5° giorno, sab. 30.07: dal Rifugio Conseria (1848 m) al Passo Manghen (2047 m)
L’ultima tappa del trekking è discretamente lunga, ma con poco dislivello, offrendo un panorama completo sul Gruppo del Lagorai, la Cima d’Asta e i laghetti alpini; in sintesi, una piacevole e panoramica camminata per il rientro al Passo Manghen. Dal Rifugio Conseria si sale al Passo Cinque Croci e si prosegue per Malga Val Cion (sentiero SAT 318). Da qui si prende il sentiero 318 fino a Forcella Valsorda passando per Passo Val Cion (un’ora e 30′). Dalla Forcella Valsorda (2256 m) si abbandona il 318 per seguire il 322 che passa sotto i monti Montalon e Cima delle Buse, raggiunge la forc. di Montalon (2133 m), contorna la Pala del Becco, raggiunge il Lago delle Busse (2060 m) ed infine rientra al Passo Manghen (2013 m).
Dislivelli: + 830 m / – 640 m
Sviluppo: 12,5 km
Tempi (soste escluse): 5 ore
D.E.: Ondina Benvenutti
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Cartografia: Carta Tabacco 058 Valsugana-Tesino-Cima d’Asta in scala 1:25.000
Cose da portare: tessera CAI, sacco lenzuolo, ciabatte proprie, frontale.
Quota di partecipazione: Soci CAI € 250 – per i non soci CAI € 320 (per assicurazione infortuni e soccorso alpino e maggiorazioni in rifugio) NB: associarsi al CAI costa € 60 ….
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30