PHOTO GALLERY – SCIALPINISMO A HOKKAIDO. III E ULTIMA PARTE
Ultime battute per il viaggio scialpinistico a Hokkaido (Giappone) di Giulio Valenti del GARS – Gruppo Alpinisti Rocciatori Sciatori e istruttore della Scuola di Sci Alpinismo – Città di Trieste della Società Alpina delle Giulie APS, Alice Vegliach e Nicola Iona soci SAG, Erik Bonerta dello Slovensko Planinsko Drustvo SPDT Trst e Andrea Trost SAF di Udine.
Mercoledì 22 gennaio, in una giornata con meteo finalmente perfetto, il gruppo punta alla vetta dell’Asahi-dake che, con i suoi 2291 metri, si aggiudica il titolo di “tetto di Hokkaido”. La salita attraversa il cratere di questo antico vulcano mentre spettacolari fumarole escono dal terreno e impregnano l’aria di odori sulfurei. Raggiunta la cima le temperature si aggirano sui -25°C, ma il panorama che si perde a vista d’occhio è pazzesco. Erik scenderà con il parapendio, il resto del gruppo con gli sci, per disegnare fantastiche linee tra pendii di firn e fumarole. Sul plateau il gruppo si cimenterà nel tanto atteso momento del “sushi su sci”.
Da Sounkyo, massimo punto di latitudine Nord, che il gruppo raggiunge il 23 gennaio viene salito il Kuro-dake, ovvero Monte Nero, molto simile per morfologia al Krn delle Alpi Giulie slovene. Cima a quota 1984 m. I pendii di questa montagna regalano al gruppo forse la più bella sciata della vacanza. Onsen serale sotto cieli stellati per rigenerare muscoli che dovranno affrontare ancora due giorni di gite.
Venerdì 24 gennaio, la meta si trova sui bassi rilievi dell’Horokanai, dove la stagione invernale ha già riversato più di 5-6 metri di neve. Salita tranquilla fino in cima al Takadomari-yama da dove il gruppo si lascia inebriare da una serie di discese su vari versanti all’insegna della qualità delle curve. Seguirà lo spostamento verso la costa ovest a Rumoi, cittadina di pescatori che sorge sul mar del Giappone.
L’ultima gita vede ritornare i nostri in zona Horokanai dove le temperature più basse permettono di trovare buona neve anche durante una nuova ondata di rialzo termico. L’ultima vetta di questa lunga avventura è infatti quella dello Santo-zan che permette al gruppo di superare i complessivi 15000 metri di dislivello positivo. Le ore rimaste della giornata vengono utilizzate per riorganizzare i bagagli in vista dell’imminente volo di rientro e per un’ultima cena a base di sushi.
La domenica del 26 gennaio viene dedicata alla visita della metropoli nipponica di Sapporo, ricca di attrattive tra cibi, negozi, grattacieli, incroci, castelli di neve, gallerie e boutique. La giornata comunque faticosa si conclude con consegna auto, check-in e imbarco per il lungo viaggio di ritorno, prima alla volta di Tokyo e poi in direzione Monaco di Baviera passando lungo la rotta artica.
La mattina del 27 gennaio il gruppo da Monaco atterra finalmente a Milano. Il rientro in macchina verso casa servirà a ripercorrere più e più volte i bei momenti della vacanza e a sottolineare la buona riuscita del viaggio. Una volta a casa il gruppo si saluta con la promessa di rivedersi presto per qualche altra avventura.
