PHOTO GALLERY – TRIESTE-PLATAK-TRIESTE 2024
Tour di tre giorni in autosufficienza che porta a raggiungere Platak (alle pendici del monte Nevoso, lato croato) percorrendo sentieri in gran parte inediti per i “vecchi del Vulkan”, completamente inediti per i “più giovani”, possibile grazie all’apertura del confine Slo/Cro.
1° giorno – 17 maggio 2024
84 km – 1100 m dislivello positivo
Alle ore 8.15, al laghetto di Basovizza, 9 Vulkan si danno appuntamento per questa gita che era stata programmata già l’anno passato e poi cancellata causa meteo avverso (neve prima e piogge monsoniche dopo…)
Si parte alle ore 8.40 imboccando l’Imperiale che abbandoniamo subito dopo il confine per dirigerci verso Lipiza-Lokev-Divaca.
A Dolnje Lesece prendiamo la “solita” direzione verso l’Auremiano e, al bivio che segna l’inizio della salita, proseguiamo verso Senosece. Da qui si va avanti su una sterrata che, prima attraverso il bosco e poi passando tra ampi campi, porta a Laze. Prima di arrivare al paesino giriamo a destra in direzione di Slavina. Boschi incontaminati accompagnano i pedalatori Vulkanici.
A Slavina, in uscita dal bosco, c’è l’unico punto di ristoro nelle vicinanze. Locale tipo “self-service” che ci offre di tutto e di più, anche le palacinke da riempire in autonomia.
Si prosegue poi verso Postumia, con passaggio a Rio dei Gamberi (Rakov Skocian) dove non può mancare la visita agli archi naturali, dal momento che qualcuno non è mai stato da queste parti…
Avanti nei boschi, fino alla piana di Dolenja Vas che segna l’inizio del lago di Circonio. Il tentativo di birra da Kontrabandar non va a buon fine, dapprima perché il guado del canale provoca “tre alluvionati” che si fanno un bagno fuori stagione e poi perché il locale è chiuso!
Si continua lungo l’immensa piana del lago con scorci fantastici sui monti circostanti, tra cui la Slivnica, meta invernale Vulkan (e non solo) per gite scialpinistiche “mordi e fuggi”.
Ancora un po’ di chilometri con qualche saliscendi e si arriva a Podcerkev per l’ultima sosta birra della giornata con vista sulla vetta del Nevoso, a due chilometri dal paesino di Kozarisce dove abbiamo gli appartamenti per la prima notte.
L’accoglienza a Kozarisce è ottima. Abbiamo due appartamenti praticamente nuovi, con birre fresche in frigo. Tavolata in giardino ed i padroni di casa che ci preparano la cena (normalmente non è prevista). Pastasciutta al ragù e mega insalatona.
Dopo cena, viste anche le temperature non ancora estive, ci spostiamo al primo piano della casa principale dove c’è un mitico biliardo ed una bottiglia di grappa che ci aspetta. Per due ore scene di ordinaria follia si susseguono sul tavolo verde…
2° giorno – 18 maggio 2024
63 km – 1400 m dislivello positivo
La notte passa veloce ed alle ore 8.00 tutti in giardino per lauta colazione sotto un cielo terso.
Poco prima delle 9.00 parte la seconda tappa, che è anche quella più interessante /stimolante delle tre previste, contraddistinta dal fatto che per tutto il giorno non incontreremo nessun tipo di ristoro né tantomeno la possibilità di rifornirci di acqua, dal momento che la zona dell’ex confine Slo/Cro è immersa in boschi non frequentati, praticamente dimenticata da Dio.
Da Kozarisce si sale verso la Dolina dei Noccioli (Leskova Dolina), da cui tra l’altro parte una bella scialpinistica (quando c’è neve a sufficienza) che con 1000 metri di dislivello porta in cima al Monte Nevoso.
Superate le poche case del borgo, si taglia a sinistra in salita in direzione Meselisce dove incontreremo un fortino del Vallo Littorio. Anche oggi lo spettacolo è indescrivibile con l’inesauribile alternanza di boschi di latifoglie e sempreverdi, dove l’occhio, costantemente, cerca nelle doline a fianco del percorso di individuare qualche animale selvatico, possibilmente l’orso!
Dopo un po’ di sana salita con scorci indimenticabili che spaziano dalle profonde doline in fondo al bosco a radure dal verde intenso, si raggiunge lo sbarramento di Meselisce. L’accesso al fortino sotterraneo non è molto agevole per cui si rimanda al sito di Mirin che è un po’ più in basso ed è più accessibile.
Si prosegue per altri 4 km e si arriva in un posto tanto caro ai Vulkan, Sezanje, dove tutto è cominciato nel 2000, quando il Comandante Segarich di passaggio da queste parti in sella alla sua MTB si è fermato davanti a questa casetta ed è stato letteralmente “illuminato”. Rientrato a casa la sera, correva il 2000 appunto, fonderà il “Gruppo Vulkan”.
Ancora 3 km ed arriviamo alle postazioni di Mirin dove l’Oracolo, che ci ha raggiunti in moto, ha portato il pranzo cucinato in parte a casa. Sul posto vengono bolliti gli gnocchi!
Gran ristoro, terminato il quale si visitano le postazioni sotterranee di Mirin per proseguire poi verso la piana di Gomance con deviazione verso l’ala del Tupolev (monumento tanto caro ai Croati).
Da qui si ripercorre a ritroso il sentiero fino alla piana e attraverso un ripido sentiero in salita ci si collega alla carrareccia principale, molto panoramica, che porta a Platak, dove arriviamo alle 17.45. Brindisi sul terrazzo del rifugio, preso possesso delle camere, doccia ed alle 19.30 a cena sempre al rifugio.
Il dopo cena è segnato dal “Torneo di ping pong” al quale segue, alle 22.30, il riposo dei guerrieri.
3° giorno – 19 maggio 2024
92 km – 1300 m dislivello positivo
Colazione alle 8.00 e partenza alle 8.45.
Lasciamo Platak e procediamo verso la piana di Gomance/Passo della Morte. Qui c’è nuovamente l’Oracolo che con la moto è andato a Klana a prendere pane fresco ed affettati ed improvvisa un ristoro spettacolare anche oggi.
Proseguiamo verso Klana, transitiamo a poca distanza dalle sorgenti del Timavo e poi, su asfalto, discesona fino a Permani, qui inizia la salita “interminabile” fino a Vele Mune.
Da qui per sterrati, costeggiando il confine Slo/Cro con ampi saliscendi spaccagambe, arriviamo a Golac alle 15.00 dove abbiamo prenotato il pranzo.
Si riparte verso le 17.00 con il tempo che peggiora.
A Kosina, ultima sosta da Mahnic e poi a casa in bici per chiudere questa tre giorni che rimarrà indimenticabile nelle menti di chi vi ha preso parte sia per la bellezza dei posti incontaminati che per il contenuto storico del percorso.
