PHOTO GALLERY – SCIALPINISMO A HOKKAIDO. II PARTE
Venerdì 10 gennaio 2025 Giulio Valenti del GARS – Gruppo Alpinisti Rocciatori Sciatori e istruttore della Scuola di Sci Alpinismo – Città di Trieste della Società Alpina delle Giulie APS, Alice Vegliach socia SAG, Nicola Iona socio SAG, Erik Bonerta SPDT e Andrea Trost SAF Udine, raggiungono Sapporo nell’isola di Hokkaido, in Giappone, alla ricerca della “powder”, la mitica “polvere” di neve, e per dare inizio a una bella avventura scialpinistica.
I nostri continuano a disegnare la loro traccia attraverso le nevi profonde dell’isola di Hokkaido e, dopo una giornata di riposo attivo al Kiroro Sky Resort con 6.800 metri di discese in “polvere”, venerdì 17 gennaio partono per una nuova gita a Nord di Sapporo, dove viene salito il Shamansha Dake di 1062 metri di quota. Raggiunta la cima, discesa sul versante opposto su polverosi pendii intonsi e quindi, come oramai consuetudine per chi ha “gambe”, ripellata e rapido ritorno in vetta per affrontare la discesa, lungo la via di salita, nel bosco di bambù e betulle.
Il giorno 18, arrivati nell’area di Furano, la gita top di zona è sul monte Ashibetsu Dake, una cima di 1726 metri di quota e oltre 1500 di dislivello. L’ascensione si preannuncia lunga e tecnicamente impegnativa nella parte alta, anche il meteo variabile tendente al brutto e le temperature sotto i -20 non sono confortanti. La salita ricerca i pendii più sicuri, ma i forti venti in quota hanno rimaneggiato il manto e creato insidiosi accumuli. Saggiamente, a circa 30 metri dalla vetta, il gruppo decide di rinunciare, concentrandosi sulla splendida discesa dei pendii aperti sommitali seguiti da una sciata indimenticabile nel bosco.
Salendo ancora verso il Nord dell’isola, le temperature sono sempre più rigide. Fortunatamente domenica 19 il cielo è sereno e lo spettacolo, raggiunta la cima del Sandan Yama, è assicurato. Montagne a 360° e vulcani con dense fumarole e pareti gialle incrostate di zolfo. Dopo i 1200 metri di salita, finalmente la discesa. La neve… sembra “polvere di fata” e non a caso richiama skyalper da tutto il mondo.
Lunedì 20 finalmente partenza da “casa”. Nonostante un caldo anomalo e il pessimo meteo, i nostri arrivano in cima al Bjei fuji (1888 m) nel white out (nel “latte” per i triestini) e la discesa diventa pura sopravvivenza per mantenere l’equilibrio. Ma anche questo fa parte del gioco.
Ancora sul Furano Dake (1730 m) dove, martedì 21 gennaio, viene salita la “Cresta del Gigante”. Invitanti canali polverosi regalano curve a non finire. Troppo bello per non fare un “secondo giro” scegliendo un altro canale. Curva dopo curva, la discesa si conclude in delle pozze naturali con acque geotermiche a oltre 40 gradi, rigeneratrici per i muscoli stressati da tante giornate di imperdibili fatiche.
E il viaggio prosegue…
