PHOTO GALLERY – CANSIGLIO: CORSO DI AGGIORNAMENTO OPERATORI TAM
Nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024 si è tenuto presso la struttura Hangar (quello che rimane di una ex base missilistica della guerra fredda) del Pian del Cansiglio, l’annuale incontro di aggiornamento per operatori T.A.M. del Veneto-Friuli Venezia Giulia.
L’incontro, aperto a tutti gli operatori, anche di altri gruppi, soci e non soci C.A.I., si è svolto con due mattinate dedicate a lezioni teoriche, mentre i pomeriggi sono stati riservati alle escursioni nel mondo carsico, ancor più meraviglioso col vestito autunnale, della Piana e della circostante Foresta.
Quest’anno l’argomento si incentrava sulle “Tematiche di protezione degli ecosistemi montani”. Le persone presenti, oltre una sessantina, provenivano anche da altre regioni e da altri ambiti dei Titolati C.A.I.
L’apertura del sabato mattina ha visto come relatore Raffaele Marini (presidente della Commissione Centrale T.A.M.). L’argomento trattato verteva sulla biodiversità degli ambienti montani e sui servizi ecosistemici (vocabolo purtroppo sconosciuto al grande pubblico e, in questo caso, colpevolmente ignorato dai pubblici amministratori). Si tratta, semplificando, di tutti quei servizi che ci arrivano gratuitamente (e che sono rinnovabili) dagli ambienti naturali per il solo fatto che esistono e sono in buona salute. Servizi che sono praticamente definibili anche con un valore economico. Solo per fare un esempio, se prendiamo un bosco da questo, solo per il fatto che esiste, ne traiamo benefici per la sua produzione di ossigeno, legname (se ben gestito), protezione idrogeologica (risparmio sulle catastrofi dovute a smottamenti e frane), ritenzione idrica (immagazzinamento e filtraggio dell’acqua e rilascio della stessa nel tempo), svago (escursioni, foresta terapia) e turismo (mantenimento della presenza umana nelle terre alte che gestiscono realtà produttive, di ristorazione ed ospitalità).
A seguito di una breve pausa c’è stato l’intervento di Francesco Mezzavilla, biologo, autore di numerose pubblicazioni di argomento faunistico e componente della Commissione Interregionale T.A.M. il quale ha trattato il complesso mondo della legislazione a protezione della fauna, delle Direttive (quella relativa agli Uccelli e quella sugli Habitat) e della Rete Natura 2000. Nonostante la complessità di questi argomenti, il risultato è stata un’esposizione chiara e comprensibile per tutti.
Subito dopo un veloce pranzo, si è tenuta la prima delle escursioni del corso guidata da Mezzavilla, che ha condotto i presenti dal villaggio cimbro di Vallorch all’interno della faggeta di Campo di Mezzo-Pian Parrocchia, Riserva Naturale Biogenetica, un vero patrimonio di bellezza e biodiversità. Durante la piacevole, seppur breve, camminata, sono stati illustrati i vari aspetti della foresta, conditi ed arricchiti da episodi, ricordi ed aneddoti di una vita trascorsa da Mezzavilla nel e per l’ambiente, anche se talvolta amareggiata da sconfitte dovute ad interessi che nulla hanno a che fare con la salvaguardia ambientale.
La seconda giornata del corso ha visto come primo relatore Matteo Isotton, geologo, ed attuale vicepresidente della Commissione Interregionale T.A.M.
L’interessantissima relazione ha posto il focus su come gli avvenimenti, le morfologie e le peculiarità geologiche di un luogo influenzano e determinano lo sviluppo delle forme di vita e quindi l’ambiente che vi si trova e che le ospita.
Dopo la breve pausa di metà mattina si è tenuto l’ultimo degli interventi previsti ad opera di Veronica Borsato, biologa, Presidente della S.V.S.N. (Società Veneziana di Scienze Naturali). Con questo intervento si è entrati più specificatamente sulla biodiversità vegetale e sulla Flora del Cansiglio, illustrando le peculiarità di questa zona dal clima così particolare che ne condiziona molti aspetti.
A coronamento degli interventi, e dopo un test di verifica sull’apprendimento di quanto esposto nelle due giornate, si è svolta la seconda escursione che ci ha visti estasiati dall’ambiente dell’area wilderness di Pian de le Stele. Nella zona, attraversabile grazie ad un comodo percorso, da decenni non vi è più attività umana ed è lasciata alla naturale evoluzione spontanea. Si presenta come una foresta d’altri tempi, magica e fatata, nella quale abbiamo potuto comprendere di essere degli spettatori piuttosto che una specie invasiva e deleteria per l’ambiente, che ci ospita e sostiene, con i nostri comportamenti.
I due giorni sono volati, intensi di scambi fra partecipanti e relatori; giorni che hanno lasciato tutti più ricchi di conoscenze e consapevolezze, salutandoci col sorriso e l’augurio di un prossimo incontro.