MONTE FORNO PER MADONNA DELLE NEVI (EAI)
domenica 16 febbraio 2025
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie APS e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione in ambiente innevato che percorre una delle tante possibilità di salire il Monte Forno.
In questo caso l’itinerario sfrutta carrareccie realizzate nell’ambito del controllo del territorio nel secolo scorso.
La cima permette una visuale a 360 gradi, meteo permettendo, e non sarà tanto affollata per la chiusura degli impianti sciistici austriaci. All’epoca del sopralluogo la Dreiländereck Hütte era chiusa e dunque non è stata fatta una deviazione per raggiungerla.
L’AVVICINAMENTO
Dopo aver percorso la A23, si esce all’ultimo svincolo in Italia, Tarvisio. Dopo aver superato la cittadina si prosegue in direzione di Fusine in Valromana. Si continua in direzione dell’ex-valico confinario, qualche decina di metri prima si parcheggia alla sinistra nei pressi di una struttura ad uso parrocchiale.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Il percorso segue le indicazioni del sentiero 522 che sono chiare ed iniziano proprio di fianco all’ex caserma (sulla destra guardandola). Percorsi un paio di centinaia di metri, si raggiunge una baitina bijou, e ci si “infila” in un camminamento tra gli alberi, che conduce a dei primi pratoni innevati.
Si seguono i segnavia biancorossi su pali per proseguire nella giusta direzione.
Il sentiero ad un certo punto inizia a salire lungo il versante del Monte Cavallar fino a rientrare nel bosco, all’incirca a quota 1040 m. Qui piega a gomito sulla sinistra, la pendenza si fa più decisa e la traccia più stretta.
Questo lungo traverso ci porta a guadagnare più di 200 metri, fino a congiungerci con una ampia strada forestale.
Proseguiamo sulla destra, superiamo una curva incassata tra due terrapieni di pietra, e continuiamo fino ad arrivare a un’ampia radura. Scendendo sul bordo del bosco con la radura si raggiungere il sentiero che porta alla Madonna delle Nevi (1325 m). In meno di dieci minuti, seguendo la forestale in piano attraverso un bel bosco, raggiungiamo la cappella della Madonna delle Nevi, situata alla fine di un’ampia e splendida radura (1277 m).
Anche questa chiesa, al pari di Cappella Zita, è opera dei soldati della Prima Guerra Mondiale.
Ritornati sui nostri passi fino al bivio, prendiamo sulla sinistra. Ignoriamo la deviazione sulla destra per il Monte Coppa e, qualche minuto più avanti, una forestale che scende sulla sinistra. Ignoriamo anche una grossa costruzione militare in cemento (1275 m): il suo interno è invaso dall’acqua e dal fango, e con il freddo enormi ghiaccioli rendono bene l’idea! Proseguiamo, quindi, fino a un altro bivio. Una indicazione con segnavia si stacca sulla destra: è il sentiero che permette di tagliare quattro o cinque tornati delle forestale. Arriviamo al Bivacco Senza Confini (1340 m). Il bivacco è privato, e quindi chiuso.
L’ultimo lungo tratto di salita attacca oltre il bivacco (sulla sinistra guardandolo). Di fronte a noi abbiamo una lunga forestale con numerosi tornanti, che richiede circa 40 minuti per essere percorsa.
Superati i primi due gruppi di tornanti e arrivati a quota 1450 circa, si vede in corrispondenza dell’ennesima curva una piccola deviazione, che porta ad un altro bunker della Prima Guerra Mondiale. La struttura è chiusa, ma si può spiare all’interno un locale con un forno, e una serie di locali in abbandono. Curiosa è la livrea delle pareti del forte, invece, perché oltre alle classiche chiazze mimetiche in toni del marrone, sono dipinti anche degli alberi stilizzati grigio-verdi. Torniamo sulla forestale, saliamo un altro paio di tornanti fino ad avere sopra di noi un altro edificio mimetico, questa volta più simile a un fortino. Raggiunto quest’ultimo, si prende sulla sinistra tra gli alberi, e si incontra subito un sentiero che sale.
Subito dopo siamo a vista della cima del Monte Forno (1508 m).
C’è una struttura in legno con grossi cartelli che indicano la direzione delle tre terre che qui si incontrano. Ce n’è uno, bronzeo e protetto da un vetro più orientato alla memoria militare. E c’è infine una preghiera di pace e di speranza che si conclude con questa frase di Sri Chimnoy: “La pace non consiste nell’assenza di guerre e conflitti, ma nella presenza di armonia, amore, unità e soddisfazione tra i membri della famiglia umana.”
Dopo una sosta, sperando in una giornata serena, che permetta uno sguardo a 360 gradi sui tre confini si scende lungo il sentiero che segue il confine italo-sloveno. Questo, dopo un primo tratto con stretti tornanti e piuttosto impervio, arriva ad una carrareccia per prosegue per tutta la discesa. Seguendo questo comodo percorso si arriva ad una deviazione nei pressi di alcune abitazioni, che permette di ritornare sulle tracce del mattino che conducono alle macchine.
Difficoltà: Escursionistico in Ambiente Innevato (EAI)
Sviluppo: 13 km
Dislivello: +/- 720 m
Cartografia: Tabacco 065, in scala 1:25.000
ATTREZZATURA RICHIESTA
Se non cambiano le condizioni meteorologiche il tracciato sarà pressoché senza neve, per cui è sufficiente essere attrezzati di ramponcini.
In caso di nevicate bisognerà essere dotati di ciaspe e bastoncini, kit di autosoccorso, composto da Artva, pala e sonda. Sarà data comunicazione il venerdì precedente l’escursione.
Ore 7.00 ritrovo e partenza da Piazza Oberdan, fine escursione verso le 16 e rientro a Trieste in autonomia.
Escursione effettuata con mezzi propri
Direttore d’escursione: AE Maurizio Bertocchi
cellulare sociale della SAG: 353 4556929 attivo solo nel giorno dell’escursione
Quota Soci CAI € 7,00
Per i non soci supplemento di € 13,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
