IL MONTE CIMONE DAI PIANI DEL MONTASIO
IL MONTE CIMONE DAI PIANI DEL MONTASIO
Giro A: Sella Nevea, Piani del Montasio (1502 m), Agrit. Malga Montasio (1517 m), sent. CAI 621-640, Forca di Vandul (1986 m), ferratina, biv. G. Dal Torso (2100 m), Forca della Viene (2121 m), vetta del Cimone (2379 m), sent. 641-621, Malga Montasio, parcheggio
Giro B: parcheggio Piani del Montasio (1502 m), rifugio di Brazzà (1660 m), sent.CAI 622, Forca dei Disteis (2201 m) e ritorno.
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono una doppia escursione nelle Alpi Giulie, nella parte occidentale del gruppo del Montasio – Fuart, con la salita del monte Cimone.
Si passerà da un ambiente abbastanza “addomesticato” con pascoli e malghe e frotte di turisti che vanno e vengono, ad un angolo alquanto “selvaggio” e in alcuni punti “spettrale”, per i boschi in parte intaccati a suo tempo dal fuoco che presentano tanti alberi ormai morti e sterili. Incredibile come, fatti pochi passi, ci si ritrovi da soli a camminare nel silenzio.
Più in su ripidi verdi da scalare grazie a sapienti percorsi a serpentine, creste abitate da stambecchi e rapaci a far da guardia all’habitat.
Descrizione del percorso:
GIRO A: parcheggiate le macchine (il bus non arriva fin quassù…) si andrà verso la Malga Montasio e si imboccherà il sentiero 621. Non impressioni il divieto del CAI, si riferisce al sentiero che noi non toccheremo, quello che scende a Piani di Là, il 622.
Dapprima su sterrato, che poi si restringe a sentiero, si passerà sotto le pendici del monte Zabus, con le sue caratteristiche stratificazioni calcaree, quasi propaggine del Montasio.
Aggirate alcune dorsali che scendono dalla cresta sommitale, dopo un’ora abbondante di cammino, praticamente pianeggiante, ci si ritroverà alla base di un ennesimo ripido pendio erboso; su di un masso un teschio di capra e alcuni tratti rossi e bianchi di colore ci segnaleranno un bivio.
Qui si prenderà una traccia che con serpentine abbastanza agevoli guadagnerà man mano quota; si passerà sotto degli spuntoni rocciosi di agglomerati, molto erosi dal tempo, comodo rifugio per la fauna locale, e si salirà ancora sul pendio a fianco.
Fa corona una cerchia rocciosa che sembra impossibile superare, ma salendo la visione si fa più chiara. Arrivati alla Forca di Vandul (una Breche de Roland pirenaica in miniatura…) si noteranno le pareti nord che scendono a picco, repulsive!
A sinistra invece una ferratina (da fare assolutamente con imbrago, set da ferrata e caschetto) permetterà di scalare agevolmente gli ultimi metri di roccia che portano alla cresta del Pizzo Viene.
E’ probabile che i nostri movimenti saranno controllati da giovani e incuriositi stambecchi, che qui vivono in tranquillità.
Scavalcata la crestina vedremo il vicino bivacco “Giovanni Dal Torso” della SAF di Udine, una bella costruzione in legno massiccio, e si aprirà davanti a noi un vasto circo delimitato a nord dalla mole del Cimone. Superato il bivacco (è un po’ fuori dal sentiero) si giungerà alla Forca della Viene, dove esce la ferrata Norina. Questa è la parte finale del sent. 640 che sale dalla Val Dogna, dopo aver fatto ca 1600 m di dislivello (per spezzare la salita si può sostare al bivacco CAI Cividale…). Tornando alla nostra salita, dalla forca un’evidente traccia si alza tra rocce e terriccio scuro, molto scivoloso in caso di pioggia.
Appoggiando sovente le mani, si arriverà in cima e grandioso sarà il panorama a premiarci.
A sud Val Raccolana con Canin e Sart e i Musi un po’ a sinistra; a est il Montasio con Zabus e Curtisson, a nord la Val Dogna con la catena del Miezegnot – Due Pizzi e a ovest la valle del Fella e la catena Pisimoni – Zuc dal Bor.
Era qui che fino a una dozzina d’anni fa era posto il bivacco Dal Torso e grande doveva essere la soddisfazione di chi ci dormiva, potendo ammirare nitidamente il cielo stellato, magari attorniato dagli immancabili stambecchi. Consumato il pranzo al sacco si tornerà indietro fino alla Forca della Viene e da questa si scenderà (inizialmente “a naso”) al centro del vallone erboso.
Dopo un po’ si troverà la traccia e anche i primi segnavia, CAI 641, a conferma della “strada giusta”. Con pazienza e attenzione si scenderà, ammirando di tanto in tanto l’ambiente circostante, su terreno vario, spesso ripido e un po’ impervio.
Arrivati a 1600 m di quota ca si intersecherà, quasi senza accorgersene, il 621, che collega Malga Montasio a Patoc, in Val Raccolana (sentiero molto articolato e con tratti franati). Si andrà a sinistra e in meno di un’ora si arriverà al masso con teschio e colore, chiudendo così l’anello; ancora un’ora di facile cammino e si arriverà all’agriturismo con rivendita di prodotti caseari, ottimo per la sosta di fine gita. Tornati alle macchine, si farà rientro a Trieste.
GIRO B: dai Piani del Montasio (1502 m) si salirà (CAI 622) al Rif. di Brazzà (1660 m), di proseguirà sempre per il CAI 622 fino a quota 1700 m dove di lascerà a destra il sentiero che sale alle Cime di Terrarossa e si continuerà in salita fino a giungere alle Forca dei Disteis (2201 m) dove si farà la sosta per il pranzo al sacco.
Da lassù spendido panorama sul gruppo del Canin e la Val Raccolana salendo un po’ ci potrà affacciare sulla tenebrosa gola delle Clapadorie.
Dopo la pausa si scenderà ai Piani del Montasio per lo stesso percorso di salita. Chi sarà in auto assieme a gitanti del gruppo A dovrà attendere il loro ritorno all’agriturismo Malga Montasio.
Giro A
Difficoltà: EE – EEA percorso prevalentemente su terreno impervio che richiede passo sicuro e allenato con inframezzata una breve ma ripida ferrata, da farsi assolutamente indossando imbrago, set da ferrata e caschetto. Utili i bastoncini
Sviluppo: 17 km
Dislivello: +/- 950
Giro B
Difficoltà: Escursionistico (E)
Sviluppo: 7 km
Dislivello: +/- 700 m
Cartografia: Carta Tabacco 027 in scala 1:25.000 Canin Val Resia Parco Nat. Prealpi Giulie
Partenza ore 7 da piazza Oberdan con mezzi propri, rientro a Trieste verso le 20.30
Direttori d’escursione: (A) AE Maurizio Toscano – (B) Teresa Picco o Franco Fogar
Quota soci CAI € 7,00 (quota partecipazione + contrib. spese ricognizione) – addizionale non soci € 12,00 comprensiva di Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino
Il programma sarà strettamente osservato, salvo cause di forza maggiore, attuato secondo il regolamento delle escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
