LA BIBLIOTECA SEGNALA…
Ancora qualche fresca lettura che compare tra le recenti acquisizioni della nostra Biblioteca, questa volta si tratta del libro di Nives Meroi “Non ti farò aspettare. Tre volte sul Kangchendzonga, la storia di noi due raccontata da me” (2015). La storia, narrata dalla stessa Nives Meroi, dei suoi tre tentativi di scalata del Kangchendzonga, assieme al marito Romano Benet, ma anche di una rinuncia per amore e per solidarietà.
Questa storia comincia (male) e finisce (bene) sul Kangchendzonga, la terza vetta più alta della Terra, una delle più difficili da scalare. È una storia epica, non solo di alpinismo, ma soprattutto d’amore e di crescita interiore. Siamo nel 2009 e Nives Meroi è in corsa con altre due alpiniste per diventare la prima donna ad aver conquistato i quattordici ottomila del pianeta. Come ha sempre fatto, affronta il Kangch, la sua dodicesima cima, in cordata con il marito Romano, e senza “sconti”: né portatori d’alta quota, né ossigeno. Allo stesso tempo, mentre i media spettacolarizzano l’impresa, Nives non è insensibile alla sirena della fama, che la sta trascinando in un gioco che non le appartiene… Ma, a poche centinaia di metri dalla vetta, Romano non si sente bene e si ferma. Che cosa sceglie di fare, allora, Nives? Proseguire da sola, conquistando un’altra cima utile per la vittoria, come molti le avrebbero suggerito? No, lei non esita: abbandona la gara perché non può lasciare Romano solo ad aspettare. Così si conclude il primo atto di questa vicenda. Ne seguono altri tre in cui entrano in scena la malattia, la complicità, la capacità di attendere, la voglia di reagire senza scoraggiarsi quando si prende una via sbagliata. Per giungere al lieto fine in cui il Kangch si lascia finalmente conquistare da Nives e Romano che, in un confronto leale e puro con la Natura, hanno compreso il senso profondo della vita. (dalla quarta di copertina)
Nives Meroi (Bonate Sotto, 17 settembre 1961) è un’alpinista italiana. Dal 1989 è sposata con Romano Benet, alpinista, suo compagno fisso di cordata e risiede a Tarvisio (UD). Ha scalato dodici delle quattordici vette sopra gli 8000 (la scalata dello Shisha Pangma nel 1999 le è stata contestata e poi certificata nel 2007 da parte di Eberhard Jurgalski), tutte raggiunte senza l’uso di ossigeno supplementare e di portatori d’alta quota. Di grande valore la conquista della cima del K2 del 2006 attraverso lo Sperone Abruzzi. La Meroi e Benet hanno raggiunto la cima da soli, senza l’ausilio dell’ossigeno e senza aiuti nel battere la traccia su tutto il percorso e sull’ultimo arduo tratto della montagna.
