ANELLO MARE-MONTI: M. ERMADA E SENT. RILKE
ANELLO MARE-MONTI: MONTE ERMADA E SENTIERO RILKE
Villaggio del Pescatore (2 m), San Giovanni del Timavo (21 m) grotta del Dio Mithra (46 m), case Kohišče (243 m), m. Cocco (280 m), monte Ermada (323 m), Sistiana (60 m), sentiero Rilke (90 m), Duino (39 m), Villaggio del Pescatore (2 m).
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione sul Carso triestino, lungo un percorso storico e paesaggistico di rara bellezza che si snoda dalle suggestive falesie del mar Adriatico al monte Ermada, la famosa cima coinvolta sul Fronte Isontino durante la Grande Guerra.
L’itinerario percorre un tratto dell’Alta Via della Pace del Carso, con un percorso che si snoda tra trincee, postazioni e monumenti riferibili alla Prima Guerra Mondiale 1915-18, lungo l’ultimo tratto del fronte che si sviluppava per seicento chilometri dal passo dello Stelvio all’Adriatico. Il monte Ermada fu il fortino inespugnabile austro-ungarico a difesa di Trieste, tre piccole sommità straordinariamente fortificate, che fermarono per due lunghi anni tutti gli sforzi dell’esercito italiano, con perdite spaventose per entrambi gli schieramenti.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO:
Dal Villaggio del Pescatore si prenderà una strada tra le case e ci si dirigerà verso il ciglione carsico per iniziare il Sentiero storico-naturalistico del promontorio di Punta Bratina che porta fino alle fonti del Timavo e permette di ripercorrere le trincee della linea austroungarica del Flondar. Il sentiero è visibilmente riconoscibile con delle frecce gialle e arancioni. Raggiunta la statale SS14 nei pressi del monumento ai “Lupi di Toscana”, si attraverserà (con attenzione) la strada e con una rampa di gradini si raggiungerà la bella chiesa di San Giovanni Battista (San Giovanni del Timavo) e l’attiguo imponente monumento “Ara dei caduti della Terza Armata”. Dietro alla chiesa si troverà la traccia CAI 1a che permetterà di iniziare la salita dell’articolato monte Ermada. Lentamente salendo di quota, con bei panorami verso la costa, si arriverà in prossimità della linea ferroviaria e la si costeggerà per circa un chilometro, fino ad un sottopasso che permetterà di superarla agevolmente e in tutta sicurezza. Prima di farlo, sarà meritevole una breve deviazione per affacciarci alla grotta del dio Mitra, dove si scorgono suppellettili varie e la stele con l’effige del dio.
Tornati alla ferrovia e attraversatala, ci si ritroverà sul sent. CAI 33, un bel sterrato panoramico che si alza tra i rilievi ricoperti da boschi. Costeggiando una estesa dolina si arriverà alle Case Kohišče, un’antica fattoria composta da più edifici, in seguito utilizzata come “quartier generale austro-ungarico”. Nei loro pressi si prenderà un interessante percorso (segnato in giallo) che prende a salire sul vicino monte Cocco; al suo inizio una targhetta giallo –azzurra con il simbolo della Società Alpina delle Giulie (la si troverà anche all’ingresso delle varie cavità, naturali e non, con un numero progressivo). Poco dopo si noteranno i resti in calcestruzzo di una fortificazione interrata e più avanti altre cavità e trincee. Si passerà sotto la cima dell’Ermada SO, giungendo alla linea dell’Oleodotto Transalpino. Si seguirà il segnavia CAI 3 e si arriverà alla stradina che passa a nord della cima principale. La si percorrerà fino all’incrocio con il sent. 8, che permette la salita alla cima del monte Ermada, a 323 metri. Tutta la vetta è diventata un Museo all’aperto della Grande Guerra, con molti ruderi di costruzioni e bunker della linea difensiva austro-ungarica fortificata nel settembre del 1916 dopo la Sesta Battaglia dell’Isonzo. La vittoria italiana aveva costretto l’esercito asburgico ad abbandonare le alture attorno a Monfalcone e ad attestarsi in questa zona del Carso triestino. La scelta di fermarsi sul Monte Ermada e sulle sue cime circostanti fu di natura strategica e pratica. Dalla sommità si poteva dominare un buon tratto del fronte: il Vallone di Brestovizza e la via per Trieste. In breve tempo furono così costruite trincee, postazioni e ricoveri per i soldati, rendendo questa nuova linea una fortezza invalicabile per gli italiani. Tutti i coraggiosi assalti dei soldati della Terza Armata durante l’Ottava, la Nona e la Decima Battaglia dell’Isonzo, furono inesorabilmente respinti dai tenaci difensori austro- ungarici. Una volta in cima, si potrà fare il pranzo al sacco ammirando un vasto panorama sul golfo.
Dopo la sosta si scenderà, sempre sul CAI 8, lungo una strada forestale fino alle porte del paese di Ceroglie, dove si devierà decisamente verso sud in direzione di Sistiana. La presenza di molte tracce, sentieri e carrarecce consiglia di mantenere il gruppo compatto, sempre in vista del capogita. Si continua su sterrato fino ad un incrocio dove si segue il sentiero CAI 33 che in continua e dolce discesa raggiunge la linea ferroviaria. Si prosegue a fianco dei binari fino al campo sportivo di Visogliano, dove si trova il sottopasso che consente di superare la linea ferroviaria. Raggiunte le case del Villaggio Verde Tre, s’imbocca un sentierino che consente di raggiungere un nuovo sottopasso che, questa volta, permetterà di passare sotto l’autostrada e di arrivare alla statale. Si seguirà per un breve tratto la strada (sul marciapiede) fino a raggiungere il piazzale Goffredo De Banfield dove si trova il monumento in pietre con lapide che ricorda gli Schützen di origine dalmata.
Una spettacolare terrazza panoramica sul golfo di Sistiana è il punto di partenza del famoso Sentiero Rilke, intitolato al poeta tedesco Rainer Maria Rilke che qui soggiornò a lungo, componendo, tra le altre opere, le famose “elegie duinesi”. Arrivati sul ciglione ci si affaccerà ai vari belvedere per ammirare il formidabile colpo d’occhio: l’azzurro del mare, il bianco delle falesie alternato a tratti sabbiosi e il verde della vegetazione.
Queste scogliere, che sono le più belle dell’alto Adriatico, sono oggi in parte protette dalla Riserva Naturale Regionale delle Falesie di Duino. Il tracciato si sviluppa per circa 1,7 km. sopra i ciglioni calcarei a picco sul Golfo di Trieste, attraverso la colorata macchia mediterranea. Lo sguardo si sofferma verso est sul lontano promontorio del castello di Miramare e la città. Volgendo lo sguardo dall’altra parte, si ammira il castello di Duino costruito in modo incredibile su una rupe a dominare l’alto Adriatico. Percorrendo il Rilke si noteranno anche alcuni bunker per pezzi d’artiglieria realizzati dall’esercito austriaco e utilizzati anche nel secondo conflitto mondiale. Arrivati a Duino, si attraverserà il paese per rientrare nuovamente nella landa carsica e, seguendo il sentiero CAI 1, scendere verso il mare fino ad una cava, alle porte del Villaggio dei Pescatori, a chiusura della lunga escursione
Difficoltà: Escursionistico (E)
Sviluppo: 19 km ca, utili i bastoncini.
Dislivello: +/- 400 m
Cartografia: Carta Tabacco 047 in scala 1:25.000 Carso Triestino Goriziano
Partenza ore 8.05 da piazza Oberdan con il bus 44, oppure alle 8.30 con mezzi propri.
Direttore d’escursione: Livio Marassi
Quota soci CAI € 4,00 – per i non soci supplemento di € 12,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino
I partecipanti dovranno essere muniti di mascherina e gel igienizzante e consegnare al capogita il modulo debitamente compilato dell’autodichiarazione di non essere portatori di virus, di non essere stati in contatto con persone contagiate e di non dover sottostare a quarantena
PER POTER PARTECIPARE ALL’ESCURSIONE SI DEVE ESSERE MUNITI DI GREEN PASS
Il programma sarà strettamente osservato salvo cause di forza maggiore e attuato secondo il regolamento escursioni e condotto ad insindacabile giudizio del direttore d’escursione.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
