ALTA VAL DOGNA: MONTE DUE PIZZI
DOMENICA 20 OTTOBRE 2024
Giro A: Plan dei Spadovai (mt. 1110) – Forchia di Cjanalot (mt. 1830) – Biv. Bernardinis (mt 1970) – Cima Vildiver (mt. 2008) – Galleria di Guerra – Cengia attrezzata – Cima Alta (mt. 2046).
Giro B: come il giro A, ma limitato alla Cima Vildiver.
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie APS e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione, con due livelli di difficoltà, in alta Val Dogna sul monte Due Pizzi.
CENNI STORICI
Nei giorni 28-30 luglio 1915 gli alpini della 70ª compagnia del Batt. Gemona con la copertura del fuoco dell’artiglieria conquistava la Forchia di Cjanalòt, mentre la 69ª compagnia, al comando del tenente Armando Bernardinis, con un’ardita scalata su canaloni e ripidi pendii friabili, sorprendeva gli austriaci e conquistava la cima Orientale del Due Pizzi.
L’assalto fu un successo completo con la resa dell’intero presidio austriaco composto da circa 80 soldati.
Il tenente Bernardinis a cui è dedicato il ricovero e la galleria di guerra, cadde successivamente nell’agosto 1917 sull’altopiano della Bainsizza.
Conquistato il Due Pizzi, l’intera catena Jôf di Dogna-Jôf Miezegnòt fu in possesso delle truppe italiane. Da quel giorno la linea del fronte si stabilizzò e iniziò una lunga, estenuante guerra di posizione, trincea contro trincea, che si protrasse fino alla disfatta di Caporetto (ottobre 1917).
In questo lungo periodo, i soldati contrapposti si preoccuparono soprattutto di migliorare le proprie posizioni sia nei confronti dell’avversario sia contro le estreme condizioni ambientali dell’alta montagna. Moltissime furono infatti le opere realizzate: camminamenti fortificati, cenge artificiali scavate nella roccia, casermette, ponti, scale con gradini intagliati nella pietra, gallerie, bunker in tal numero che trasformarono il monte Due Pizzi in una fortezza. Venne anche realizzata una capillare rete di sentieri e mulattiere, di cui il più famoso è il “Sentiero Battaglione Alpini Gemona”, un percorso molto lungo che dalla Sella Somdogna collega la Sella Bieliga. Un sentiero d’arroccamento unico sulle Alpi Giulie, con panorami mozzafiato, tra precipizi e passaggi impegnativi, che consente ancora oggi di visitare le testimonianze della Grande Guerra.
Di questo affascinante itinerario si percorre il tratto che dalla Forchia di Cjanalot arriva alla Cima Alta dei Due Pizzi.
AVVICINAMENTO
Percorsa l’autostrada A23 Alpe Adria, in direzione nord, si esce al casello di Carnia-Tolmezzo (UD) e si prosegue lungo la SS 13 Pontebbana in direzione di Tarvisio. Superato il paese di Chiusaforte, si raggiunge la località di Dogna (UD), da dove si devia per imboccare la strada della Val Dogna. Lunga 18 chilometri collega il paese a valle con la Sella Somdogna. Dopo circa 15 km si giunge al Plan dei Spadovai , sede di una malga alpina. Qui si parcheggia e da qui inizia l’escursione.
DESCRIZIONE PERCORSO
Si inizia percorrendo una carrareccia in direzione Ovest che presto interseca il sentiero CAI 605. Si segue questo percorso in direzione Nord, passando prima in ambiente boscoso e attraversando poi ampie distese di mughi.
Nella parte alta il sentiero risale lungo un canalone e raggiunge la Forchia di Cjanalòt (1.830 m).
Il valico, conteso durante la Grande Guerra, presenta diverse fortificazioni, caverne e postazioni “osservatorio”. Dalla forcella si prosegue verso sinistra, si sale con uno stretto zig-zag un pendio ricoperto di mughi, a cui seguono alcuni lunghi traversi su un ripido pendio erboso che conducono al ricovero Bernardinis (1.970 m), edificato sui resti di una vecchia costruzione militare. Il ricovero, recentemente restaurato, è dedicato al Tenente degli alpini Armando Bernardinis che conquistò, con un’ardita salita, la vetta il primo anno di guerra (1915).
Sopra il ricovero, un breve, ripido pendio di zolle erbose e roccette, conduce alla prima cima del Due Pizzi, la cima Vildiver o Cima Orientale (2.008 m) Dalla panoramica piccola vetta, si ridiscende brevemente per seguire una trincea (CAI 649) che contorna il versante Est del monte.
Si entra nella zona più interessante dal punto di vista storico del monte Due Pizzi. Al termine della trincea, sul versante nord, si trova l’ingresso di una galleria sopra il quale è stata posta una grande targa a ricordo dell’azione del Tenente Bernardinis.
La galleria, lunga circa 60 metri, (necessaria una pila frontale) e con una sola bella finestra sopra la Val Canale, trafora la montagna ed esce su una cengia che in leggera discesa conduce alla piccola sella che separa le due cime del Due Pizzi, incastonata tra due alte quinte rocciose ed affacciata a nord su un profondo burrone. Si continua attraverso un caratteristico foro naturale, a cui segue un passaggio delicato (attrezzato) in discesa su terreno friabile, che porta sul tratto più spettacolare dell’itinerario.
Una lunga cengia artificiale, scavata nella viva roccia dagli alpini, che taglia orizzontalmente la parete meridionale, verticale, liscia e molto esposta. Si cammina come sospesi in cielo, tra straordinari panorami e impressionanti precipizi. La cengia viene percorsa in assoluta sicurezza, grazie all’installazione di nuove attrezzature metalliche realizzate durante il ripristino dell’ardito sentiero d’arroccamento “Battaglione Alpini Gemona” nel 2018, e del quale è uno dei tratti più suggestivi.
Al termine della cengia, su terreno meno esposto, si raggiunge una spalla erbosa, che risale tra mughi il versante ovest e conduce alla seconda cima del monte Due Pizzi, Cima Alta o Pizzo Occidentale (2.046 m).
Dalla spaziosa vetta il colpo d’occhio a 360° grandi è grandioso, da Ovest a Est si ammira tutta la catena monte Sechieiz-Cuel dei Péz-Monte Piper-Jôf di Miezegnòt, verso Nord la cresta di confine italo-austriaca delle Alpi Carniche, dalla Creta d’Aip all’Osternig fino al lontano Dobratsch. Infine, verso Sud, l’affascinante vista delle delle Alpi Giulie con il Nabois, lo Jôf Fuart, il Montasio, il monte Cimone.
GIRO A
Difficoltà: Escursionisti Esperti con Attrezzatura (EEA)
Dislivello: +/- 1100 m
Sviluppo: 10,5 km
GIRO B
Difficoltà: Escursionistico (E)
Dislivello: +/- 900 m
Sviluppo: 9 km
Cartografia: Tabacco 018, scala 1:25.000
Utili i bastoncini
Ore 7.00 partenza da piazza Oberdan, rientro a Trieste verso le 19.30
Escursione effettuata con mezzi propri
Direttori d’escursione: Claudio Privileggi e Daniela Darini
Quota Soci CAI € 7,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo)
Per i non soci supplemento di € 13,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
foto cima: supermontifvg
