ALPI GIULIE: MANGART (2677 M)
LUNGO LA VIA FERRATA “ITALIANA” E QUELLA “SLOVENA”
DOMENICA 18 AGOSTO 2024
Forcella Mangart (2.166m), Bivacco Nogara (1.850m), via ferrata “italiana”, via ferrata “slovena”, Mangart (2.677m), rientro per la “via Normale”, Forcella Mangart (2.166m).
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie APS e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione in Alpi Giulie nel Gruppo del Mangart per salire la quarta cima più alta, il Mangart, che con i suoi 2.677 metri di altezza sovrasta la conca dei Laghi di Fusine, piccolo paradiso rappresentato da due splendidi laghi di origine glaciale. La montagna appare, da qualunque versante la si guardi, come un immenso panettone, il che la rende facilmente riconoscibile e ne fa un punto di riferimento nella catalogazione delle cime circostanti.
La cresta dell’intero gruppo funge anche da linea di confine con il territorio sloveno, ex Yugoslavia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la vetta del Mangart non fu più raggiungibile dal versante italiano.
La via normale infatti si svolgeva per un tratto in territorio iugoslavo e nei primi anni del dopoguerra, non era più consentito attraversare il confine al di fuori dei valichi controllati.
Cosi negli anni 1955/56 la sezione CAI “Monte Lussari” di Tarvisio realizzò, con il determinante contributo degli alpinisti di Cave del Predil, una via ferrata che permetteva di raggiungere la vetta senza sconfinare. Anche se oggi ha perduto la funzione originaria, questo itinerario resta comunque un percorso attrezzato arditissimo e spettacolare, tra i più belli e consigliabili delle Alpi Giulie. L’escursione risulterà quindi varia e divertente, poiché sfrutterà percorsi sempre diversi sia in salita che in discesa.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
L’escursione avrà inizio dal Quadrivio di Opicina, con l’uso di mezzi propri e del pulmino sociale, con sosta durante il percorso. Superato l’ex valico confinario di Passo del Predil si imboccherà la strada che conduce alle pendici del Mangart. La strada prevede il pagamento di un pedaggio di transito di € 10,00. Superato il rifugio Koča na Mangrtu si raggiunge a breve il parcheggio.
L’escursione inizia su comodo sentiero in leggera salita e permette di raggiungere la forcella Mangart, che si attraversa e porrà il gruppo sul versante italiano, quello che guarda i Laghi di Fusine. Si perderanno circa trecento metri in discesa per raggiungere il Bivacco Nogara e, in poco tempo, l’attacco della “Via italiana al Mangart”. Le attrezzature sono in ottimo stato e la roccia è molto buona. Si parte rapidamente e, in breve tempo, si entra in una caverna da cui si esce da uno stretto foro per riguadagnare la luce del giorno. Il sentiero si alterna a tratti ghiaiosi e cenge, fino a raggiungere i punti più esposti ma sempre sicuri. Saremo sulla verticale dell’Alpe Vecchia, ipnotizzati dall’esposizione e dal vuoto, dimenticando di voltarci indietro e di ammirare lo splendore dei due laghi smeraldini e dell’Austria in lontananza. Con un po’ di attenzione sarà anche possibile scorgere il Rifugio Zacchi sotto ai nostri piedi. Un piccolo sforzo condurrà alla fine della ferrata e all’intersezione della Via Normale, che percorreremo al rientro.
Un traverso su ghiaie e rocce permette di raggiungere l’attacco della Via slovena. Siamo nuovamente in territorio sloveno, e seguendo un sistema continuo di cenge e canalini si prende velocemente quota portandosi progressivamente sul versante montagna. Terminati i cavi si procederà su un saliscendi di rocce fino a raggiungere la vetta e la sua caratteristica croce in legno. Se assistiti dal tempo, lo sguardo spazierà sulle vette circostanti, praticamente tutte le Alpi Giulie. Lo Jalovec, anche lui riconoscibilissimo dal profilo diagonale della cima, è ad un tocco di dito. Il Re delle Giulie, il Tricorno, si staglia solitario e maestoso sullo sfondo. Sotto di noi, i Laghi torneranno a fare capolino.
Breve sosta e inizierà la discesa lungo la Via Normale. Prudenzialmente sarà meglio non togliere i caschetti, poiché il sentiero è ancora molto ripido ed esposto, fino all’incrocio con il sentiero per escursionisti esperti che conduce, in cresta, verso il Mangart di Coritenza, la Veunza e la catena delle Ponze.
Si procede ora quasi in piano, fino ad incontrare l’ultima bastionata rocciosa che, con l’ausilio di qualche cavo, degrada verso la Forcella Mangart e da qui, ancora in discesa, raggiunge il parcheggio della partenza. Meritata birra al rifugio sloveno e rientro a Trieste in serata con sosta lungo il percorso.
Difficoltà: Escursionisti Esperti (EE) e Escursionisti Esperti con Attrezzature (EEA)/F
Dislivello: +/- 950 m
Cartografia: Tabacco 019, scala 1:25.000
Percorso in via ferrata – Dotazione per vie ferrate: casco, imbrago, set da ferrata omologato EN 958-2017, guanti
Ore 6.00 partenza dal quadrivio di Opicina, rientro a Trieste verso le 17.30.
Escursione effettuata con mezzi propri e pulmino sociale
Direttore d’escursione: ANE Cristiano Rizzo
Quota Soci CAI € 7,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo)
Per i non soci supplemento di € 13,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
– TRASPORTO IN PULMINO: quota calcolata in base al numero di occupanti, tranne il conducente, comprensiva di autostrada, carburante e quota (su base chilometrica) per la gestione pulmino CAI XXX (circa 25,00 €)
Disponibilità pulmino sociale 8 posti.
ISCRIZIONI
esclusivamente tramite mail all’indirizzo krizzo_1999@yahoo.it indicando nell’oggetto “Adesione Escursione Mangart” e lasciando indicati Cognome, Nome, numero di cellulare, necessità eventuale di noleggio attrezzature, disponibilità ad usare il proprio mezzo e numero di persone trasportabili.