ALPI GIULIE – DICEMBRE 2010
ALPI GIULIE. ANNO 104 N.2 – DICEMBRE 2010
RICORDO DI EMILIO COMICI A 70 ANNI DALLA MORTE
“(…) in un quadro socialmente complesso e culturalmente dinamico come quello della Trieste del primo dopoguerra anche molti rappresentanti del mondo alpinistico locale si caratterizzarono per vicende personali che li videro aderire a diverse associazioni, a cominciare da Julius Kugy che durante la sua lunga esistenza fece parte di club alpinistici austriaci, italiani, sloveni.
Emilio Comici, il più famoso rappresentante dell’alpinismo triestino tra le due guerre, non fece eccezione. Nel suo percorso di formazione e avvicinamento alla montagna dal ricreatorio comunale Riccardo Pitteri passò all’Associazione sportiva XXX Ottobre, appena fondata e non ancora entrata a far parte del Club Alpino Italiano, prima quale atletae marciatore e quindi come uno dei più esperti e determinati speleologi del forte gruppo grotte della medesima (…)
Nel 1928 Comici divenne socio della sezione triestina del CAI, la Società Alpina delle Giulie, quando in essa confluìil Gruppo Alpinisti Accademici Giuliani (GAAG) del quale era già elemento di prestigio. Da allora Comici dedicò tempo ed energie all’attività alpinistica, preparandosi a diventare, alcuni anni dopo, un professionista della montagna.
Già nell’ottobre 1929 assunse la carica di Consigliere del neocostituito Gruppo Alpinisti Rocciatori Sciatori (GARS) della SAG (…) all’interno del gruppo si avvertì subito l’esigenza di svolgere un’attività di formazione e istruzone delle nuove leve e un primo nucleo di garsini, Comici incluso, costituì la Scuola Nazionale del CAI in Val Rosandra. (…)”
Seguiranno poi le numerose imprese alpinistiche, alcune spedizioni tra Spagna, Grecia, Albania ed Egitto e l’attività come professionista della montagna fino all’incidente mortale del 19 ottobre 1940 in Vallunga che privò l’alpinismo italiano di uno dei suoi massimi rappresentanti.