ALPI CARNICHE: COL QUATERNA’ (2503 M)
DOMENICA 29 SETTEMBRE 2024
La Commissione Escursioni della Società Alpina delle Giulie APS e il Gruppo Escursionismo dell’Associazione XXX Ottobre propongono un’escursione, due itinerari con difficoltà diverse, in Alpi Carniche con la salita al Col Quaternà (2503 m)
L’escursione consente di apprezzare e conoscere abbastanza agevolmente un ambiente piuttosto insolito rispetto alle nostre usuali gite in zona dolomitica. Infatti il Col Quaternà rappresenta una testimonianza di isolato e complesso “mondo” vulcanico del Permiano inf ( 250 milioni di anni fa) con rocce andesitiche, porfiriche e metamorfiche e di altre tipologie, inserito in un classico quadro dolomitico, rappresentato dal M. Popera – Cima Dodici, dei Tre Scarperi, dalla Croda Rossa di Sesto e dalle Crode dei Longerin mentre a nord ci affacciamo su ampie zone verdi, caratterizzate da morfologie più arrotondate, tipiche di rocce non dolomitiche quali la Cresta di Confine, il Monte Rosso, il Monte del Ferro e le cime del Cavallino e del Palombino.
Costituisce un singolare testimone della complesse vicende che hanno portato alla chiusura di un antichissimo oceano (la Tetide), alla “sparizione” di ampie porzioni di crosta continentale, in parte “condensate” nella conseguente formazione con l’orogenesi ercinica prima delle Alpi Carniche che raggiungono uno spessore complessivo di 10 km e quindi della catena alpina ed ancora nelle deformazioni che ancora si leggono nel territorio, molto intense nel Cadore più blande in Carnia, porzioni di territorio ben separate dalla Val Bordaglia e dai rii Padola e Pissandolo, quest’ultimo ubicato nei pressi del Passo M.C.Comelico, che scorrono in corrispondenza di faglie e fratture che rendono così visibili rocce su cui poggiano anche le stesse Dolomiti.
Anche la vegetazione risente del carattere acido ed eterogeneo del substrato, della quota e delle attività di alpeggio estive, svolte alle quote inferiori. Inoltre la presenza di terreni argillosi, in parte dovuti anche a depositi di origine fluvio glaciale, determina condizioni di impermeabilità e la formazione di zone umide, laghetti e torbiere di elevato interesse naturalistico.
DESCRIZIONE
L’escursione è proposta con due percorsi ad anello, il giro A, impegnativo per lunghezza più che per difficoltà tecniche, comprende la vetta; il giro B è molto semplice, ma comunque molto remunerativo dal punto di vista panoramico e di conoscenza del territorio.
PERCORSO A
Nei pressi dell’ultimo tornante per Passo Monte Croce Comelico, poco dopo aver superato il corso del torrente Padola con la scenografica cascata del Pissandolo, posta a quota di 1636 m, al confine tra Veneto e Trentino Alto Adige, scendiamo di un breve tratto e imbocchiamo a sinistra una mulattiera con indicazione Laghetto dei Rospi.
Dopo aver attraversato un lungo tratto nel bosco di abeti che costeggia il torrente e in alcuni punti con vista aperta sul Col Quaternà.
Superiamo un primo bivio (indicazioni sent. 149) e un ponticello, quindi un secondo ponticello e dopo alcuni tornanti, con indicazioni per la Malga ben segnalate, si giunge nei pressi della località “Palù della Muga” 1837 m.
Si prosegue fino alla Malga Coltrondo (quota 1880 m), dopo un breve tratto in salita e un ultimo su strada asfaltata. Lasciata la Malga, procediamo quindi lungo il sentiero 156 e subito dopo il 159 e in breve incrociamo i resti del “Vallo Littorio” (m 2058). Proseguiamo sempre in leggera in salita verso Passo Silvella lungo il sentiero che supera un rado bosco di larici e poi di ontani, che ci consente di spaziare sull’estesa vallata e le praterie alpine, ancora monticate in estate.
Risaliamo una sorta di anticima chiamata i Fornatti (m 2301) e possiamo osservare alla nostra destra, sotto il pendio del Col Quaternà un’estesa coltre detritica di origine glaciale.
Arriviamo al bivio tra sentieri n 159 e 146 per Passo Silvella (quota 2329 m) che raggiungiamo in breve.
Quindi il sentiero risale l’ultimo pendio detritico roccioso del Colle per incontrare l’effigie della Madonnina, visitata da Papa Giovanni Paolo II. Con gli ultimi tornanti, un po’ più ripidi, affrontiamo l’ultima parte della salita per la cima, a quota m 2503, occupata da resti di costruzioni militari e da un’imponente croce. Sosta pranzo.
Discesa in direzione della “Ponta” a quota 2.053 m e da qui alle malghe Rinfreddo e poi Coltrondo. Altra breve sosta e quindi ripartenza seguendo il percorso già seguito all’andata per raggiungere il luogo di partenza del mattino.
Difficoltà: Escursionisti Esperti (EE)
Dislivello: +/- 900 m
Sviluppo: 16 km
Cartografia: Tabacco 017, scala 1:25.000
Consigliati i bastoncini e dotazioni adeguate per possibile presenza di neve e vento sostenuto in quota.
PERCORSO B:
Da passo di Monte Croce Comelico (m 1636) si sale per comoda strada forestale SI131 seguendo le indicazioni per malga Nemes (m 1877), dapprima nel bosco di conifere, poi attraversando su passerelle di legno un’ampia torbiera.
Raggiunta la malga si gode di un ampio panorama sulle Dolomiti di Sesto. Si prosegue per il bucolico sentiero n 156, che, attraversato il rio Padola e superati alcuni laghetti, si cala a quota 1679 su Malga Coltrondo (aperta e dove è possibile mangiare).
I più volonterosi potranno eventualmente proseguire per strada fino al Rifugio Rinfreddo (m.1887) che dista circa 15 minuti. La discesa per SI 149 presenta un unico tratto un po’ ripido in corrispondenza di un disboscamento. Giunti al Lago dei Rospi, a quota 1735, il percorso ritorna su comoda forestale e ci riporta a incontrare la strada di salita e in breve al Passo di Monte Croce.
Difficoltà: Escursionistico (E)
Dislivello: +/- 450 m
Sviluppo: 11 km
Ore 6.30 partenza da piazza Oberdan, rientro a Trieste verso le 20.30
Escursione effettuata con mezzi propri
Direttori d’escursione: ONC Riccardo Ravalli e ONC Marcella Meng
Cellulare organizz.: +39 353 4556929 attivo solo nel giorno dell’escursione
Quota Soci CAI € 7,00 (inclusiva del contributo per le spese di sopralluogo)
Per i non soci supplemento di € 13,00 per Assicurazione Infortuni e Soccorso Alpino.
Info ed iscrizioni alla Società Alpina delle Giulie, via Donota 2, tel. 040 369067 dalle 17.30 alle 19.30 entro venerdì.
foto: Alberto Perer